Attivismo civico & Terzo settore

Chissà in chi rivive mio figlio

Il dono degli organi é sempre anonimo (di Franca Pellini Gabardini).

di Redazione

Sono una mamma, anzi ero la mamma di un ragazzino di 13 anni investito e morto nel 1998. Noi genitori e la sorella abbiamo donato i suoi organi. Sono 5 anni che penso se questi organi saranno serviti a far vivere qualcuno (spero di sì), e nello stesso tempo a far rivivere mio figlio. Quando ho chiesto se si poteva sapere qualcosa in merito mi hanno risposto di no, però questo non è giusto. A volte si sente per televisione che sono stati donati gli organi di persone magari uccise e di conseguenza chi li riceve in quel giorno sa quasi certamente di chi sono. Avevo un amico (purtroppo morto per altre cause) trapiantato di reni, e mi diceva che il suo sogno era di sapere da chi gli erano stati donati per potergli portare almeno due fiori sulla tomba, per riconoscenza. Volevo chiedere se per caso i riceventi vogliono sapere chi è stato il donatore, o se la famiglia del donatore può fare qualche domanda, e se sì come bisogna fare. Questa sarebbe una piccola parte di consolazione per me e una forma di rispetto per mio figlio, visto che oltretutto dopo essere stato investito è stato trattato peggio di un cane, perché sono riusciti a dargli torto al 100%. Poi dicono che la legge è uguale per tutti…

Una mamma

Cara mamma, il dono degli organi del suo ragazzino è stato un gesto di incommensurabile generosità che nulla potrà ripagare, è stato un ridare la vita ad altri bambini che non avevano davanti nessun futuro. Lei vorrebbe oggi conoscere chi ha ricevuto questo dono da suo figlio ed è comprensibile, ma il dono degli organi è sempre anonimo e la legge del 1999 vieta espressamente che siano comunicati il nome del ricevente e del donatore e se ci pensiamo bene è giusto che sia così. Potrebbe essere spaventosamente doloroso, per chi dona, condividere le incertezze della riuscita di un trapianto, e se chi riceve un organo festeggia il suo nuovo compleanno nel giorno del trapianto, per chi ha donato non è facile condividere la gioia nell?anniversario del suo lutto. Quello che posso dirle con tanto affetto e riconoscenza è che gli organi donati da un bambino, per le norme che regolano le liste di attesa in Italia, sono assegnati a bambini su una lista nazionale, tenendo conto solo della priorità delle esigenze cliniche, delle urgenze e della compatibilità e quindi pensi che proprio ad altri bambini è stato regalato questo miracolo di ?una vita in più?. Non importa in fondo conoscere il nome, dare un volto a questi vostri nuovi figli del cuore, non importa che siano Francesco e Maria, o Giuseppe e Caterina, che abbiamo gli occhi azzurri o castani, che abitino in un paesello nei monti o in una grande città i bambini salvati da voi, la cosa grande è che oggi possono giocare, crescere, ed essere felici per merito vostro. Laura, una ragazzina che grazie a un trapianto è uscita dal tunnel della dialisi, ha assaporato per la prima volta le gioie semplici di un gelato, delle patatine fritte e di un piatto di funghi che le erano sempre state negate dalla sua malattia, ci ha scritto recentemente: “Sono la persona più felice del mondo e forse qualcosa di speciale ce l?ho: ora vivo per me e per colui da cui ho ricevuto il mio nuovo rene, anche se non so chi è, lui sarà sempre il mio ?amico del cuore?”. Vostro figlio sarà sempre vivo nei loro cuori e crescerà con loro. Certo che anche nei trapiantati c?è il desiderio di esternare in gesti concreti la loro riconoscenza, di portare un fiore su una tomba, di dire grazie e asciugare le lacrime di una mamma, ma sanno che il modo migliore di essere grati è di vivere al meglio questa nuova vita, di essere testimoni vivi della solidarietà che ci fa tutti insieme migliori. Sa cosa ci farebbe veramente piacere? Che lei e la sua famiglia potessero essere con noi in una delle occasioni in cui i bambini trapiantati si ritrovano per giocare insieme, magari sulla neve. Se potesse, si metta in contatto con noi: saremmo felici di avervi, magari a Bormio nel gennaio 2004, nostri ospiti a conoscere bambini e ragazzini di ogni parte del mondo che vivono solo grazie al dono vostro e di altri genitori. Ritroverebbe forse un piccolo pezzo di serenità ritrovando suo figlio nella gioia di altri piccoli. L?attendiamo con tanto affetto. Franca Pellini Gabardini presidente Aned- Associazione nazionale emodializzati-onlus email: anedfranca@libero.it

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