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Attivismo civico & Terzo settore

Il via libera della commissione Bilancio. Donazioni a forza 20%

Il 2 marzo l’ok al disegno di legge sulla deducibilità delle donazioni alle onlus. Fissato il limite al 20% dell’imponibile.

di Ettore Colombo

Il 2 marzo 2004 entra d?imperio nella storia del Terzo settore italiano. Proprio nel pomeriggio del 2 marzo, infatti, la commissione Bilancio della Camera ha dato il tanto atteso ?via libera? al disegno di legge n. 3459. Legge che rivoluzionerà il trattamento fiscale delle donazioni in Italia dando al nostro Paese uno standard finalmente europeo. Per dirla in breve, si passerà da una detrazione massima di 390 euro qualunque sia la cifra donata, alla deducibilità delle donazioni sino al 20% del reddito imponibile, e da una legislazione che prevede 33 norme e differenze di trattamento a una legge semplice di tre articoli, uguali per tutti. Una rivoluzione. Il verdetto della commissione Bilancio è scritto in maiuscolo: FAVOREVOLE. Ha il sapore di una grande conquista, per tutto il mondo del non profit che ha voluto, promosso e sostenuto la proposta di legge. Il parere favorevole della V commissione della Camera dà slancio al progetto di legge Disposizioni per l’incentivazione del finanziamento privato degli organismi non lucrativi, sostenuto dalla campagna +Dai -Versi. Era, quella del 2 marzo, una delle giornate più delicate, quella della valutazione di chi tiene ?i cordoni della borsa?. Si attendeva, infatti, la valutazione dei deputati sulla conformità della copertura economica, per ottenere un rapido via libera. Come sottolinea l?onorevole Giorgio Jannone (Forza Italia): “La promozione della legge è stata raggiunta da una squadra eterogenea nella composizione (realtà del Terzo settore, settimanale Vita, uomini politici di tutti gli schieramenti) ma compatta negli obiettivi che si era data. L?approvazione della commissione Bilancio era difficile da ottenere. Difficile perché le leggi che prevedono una spesa, specialmente quando vengono varate al di fuori della Finanziaria, è raro ottengano il parere favorevole della Ragioneria dello Stato, vincolante per l?ok della commissione. L?unità d?intenti del nostro gruppo di lavoro, però, ci ha permesso di trovare una soluzione convincente. Ma l?iter della legge non si è ancora concluso. Il prossimo obiettivo è adesso l?approvazione in sede legislativa, una volta che la legge tornerà in commissione Finanze, atto che però richiede l?unanimità di gruppi politici presenti in commissione. Per quanto mi riguarda, posso però già dichiararmi soddisfatto sul piano dei contenuti, perché questa legge ha un fine alto e nobile, e sul piano del metodo di lavoro, perché un sindacalista ed esponente dei Ds come Benvenuto e un imprenditore eletto in Forza Italia come me, due storie e due posizioni politiche così diverse, hanno lavorato fianco a fianco per questa legge in una fase politica in cui tra schieramenti non si fa altro che insultarsi e guardarsi in cagnesco. Seguire e appoggiare l?approvazione di questa legge mi ha arricchito sul piano umano e politico”. Giorgio Benvenuto (Ds), da parte sua, è ottimista e ci dice: “C?è una grande convinzione in commissione Finanze, anche personale del presidente La Malfa. Una convinzione che si è già espressa in un voto all?unanimità al primo esame. Vede, questo iter parlamentare, l?appoggio e il sostegno che ci è arrivato dalla parte più viva della società civile, restituisce un senso al nostro lavoro quotidiano in Parlamento, a qualsiasi gruppo parlamentare si appartenga”. L?ok della commissione Bilancio è giunto con queste parole: “Preso atto dei chiarimenti forniti dalla relazione tecnica trasmessa dal governo, in base alla quale gli oneri derivanti dal provvedimento, in termini di minor gettito, sono stimati in 168 milioni di euro per l?anno 2005 e in 96 milioni di euro a decorrere dal 2006”, si chiede che “attinga, a decorrere dall?anno 2005, a risorse di parte corrente”. Un documento firmato dal presidente della Commissione, Giancarlo Giorgetti, deputato leghista che ha svolto un ruolo fondamentale in questo passaggio delicato. Una nota necessaria per garantire l?ossigeno necessario al provvedimento, pensato, voluto e promosso dal Terzo settore (il Comitato editoriale di Vita, il Summit della Solidarietà e il Forum del Terzo Settore in prima linea, con il sostegno di oltre 6mila realtà non profit e la firma di 60mila cittadini) e presentato il 5 dicembre 2002, cui hanno dato l?appoggio oltre cinquanta parlamentari di ogni schieramento partitico. Il progetto di legge rappresenta il punto di svolta per il sostegno al non profit italiano: prevede di incentivare, semplificandoli, i meccanismi di finanziamento privato del Terzo settore. Una scelta che, a fronte di minori entrate nelle casse dello Stato, ?conviene? in un?epoca di riforma del welfare che vedrà lo Stato sempre meno gestore diretto dei servizi. Finalmente, il fisco rinuncia a mettere le mani su ciò che gli italiani donano per finanziare buone cause. Quasi clamoroso che in questo clima politico la proposta di legge sia portata avanti da tutte le forze parlamentari. Un reale segno di speranza per la costruzione di un bene riconosciuto da tutti e che sia per tutti.


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