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Decreto antipirateria: niente sanzioni per le copie personali

La commissione Cultura ed istruzione della Camera ha ammorbidito la riforma proposta dal ministro Urbani.

di Benedetta Verrini

Il passaggio alla commissione Cultura e istruzione della Camera ha contribuito a rendere meno dirompente la portata del decreto Urbani contro la pirateria informatica. Prima di tutto, rispetto alla versione originale uscita dal Consiglio dei ministri a marzo, nel nuovo testo saltano le sanzioni per le copie private. In altre parole, grazie alla modifica dell?articolo 1, scaricare file audiovisivi da Internet per uso personale non sarà più vietato. La rimozione delle sanzioni incontra anche una precisa richiesta dei Ds che in cambio hanno ritirato una pregiudiziale di costituzionalità. Si tratta, evidentemente, di un grande risultato per il vasto movimento di opinione che in queste settimane ha accompagnato la nascita e la successiva approvazione del decreto legge. L?esame del ddl 4833 di conversione, che giungerà in discussione in aula a Montecitorio il 21 aprile, ha portato contestualmente l?estensione «delle tutele previste da questo decreto per il settore audiovisivo a tutte le altre opere dell?ingegno, in particolare la musica e l?editoria», ha dichiarato il presidente della commissione Cultura, Ferdinando Adornato (FI). Con il nuovo comma 6-quater, intanto, si profila l?introduzione di una tassa sui masterizzatori e sul software di masterizzazione. A parere della commissione, infatti, il 3% sul prezzo di listino (proprio come già avviene per videoregistratori e registratori audio), deve essere esteso ai masterizzatori. Tra gli altri elementi di interesse anche il fatto che, nonostante le richieste in tal senso provenienti dalle forze dell?ordine, ai provider non verrà richiesto di conservare i dati delle connessioni più a lungo di quanto già previsto dalle attuali normative.


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