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Gli agriturismi Cia aprono al commercio equo solidale

L'accordo tra la Confederazione italiana agricoltori e Commercio Alternativo porta i prodotti equi nelle fattorie

di Ida Cappiello

Nei ristoranti a conduzione familiare delle aziende agrituristiche arrivano i prodotti equosolidali. Qualche esempio: cioccolato di Zanzibar, zucchero di canna africano, tè dall’India con biscotti fatti a mano, spezie come la curcuma, il cumino, il pepe nero e il curry. Le fattorie della Cia (Confederazione italiana agricoltori) aprono le porte al mercato equo e solidale, per offrire a chi cerca la genuinità in campagna quei prodotti che per clima le nostre aziende non sono in grado di produrre, provenienti dai paesi più poveri del mondo dove vengono acquistati ad un prezzo equo. Già da qualche anno Turismo Verde, l’istituto della Cia, ha siglato un accordo con la centrale d’importazione Commercio Alternativo. Oggi tre aziende su dieci sono gemellate idealmente con i contadini dell’America Latina, Asia e Africa. Entro tre anni saranno tutte le fattorie della Confederazione ad offrire i sapori e gli aromi del mercato equo e solidale.


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