Media, Arte, Cultura

Un iter a rischio di sballo

La riforma in Senato.

di Redazione

La corsa del disegno di legge Fini sulle droghe inizia poco più di un anno fa, precisamente il 13 novembre 2003, giorno in cui il testo viene depositato al Senato, accompagnato dalla firma del premier Berlusconi e del vicepremier. Dodici mesi di anticamera prima di incominciare l?iter vero e proprio, con l?assegnazione alle commissioni riunite Giustizia, relatore Francesco Tirelli (Lega) e Igiene e sanità, relatore Flavio Tredese (F I). I capisaldi del provvedimento sono la punibilità del consumo di droga (che dalla sanzione amministrativa sfocia in quella penale al di sopra di determinati tetti: 500 mg di principio attivo per la cocaina, 250 mg per la cannabis, 200 mg per l?eroina e 0,05 mg per l?Lsd), e la possibilità anche per la comunità del privato sociale di certificare lo status di tossicodipendenza. L?avvio della discussione il 18 novembre ha scatenato la bagarre fra maggioranza e opposizione. Si prospetta un braccio di ferro che rischia di alterare i tempi di approvazione. Il Dipartimento nazionale si augura che la partita venga chiusa entro giugno, ma la maggioranza ha minacciato una brusca accelerazione, che porterebbe il testo direttamente in aula. D’altro canto l?opposizione ha più volte minacciato, per voce di Mario Cavallaro, di «seppellire i 106 articoli della legge presentando moltissimi emendamenti».

Info: Dipartimento nazionale per le politiche antidroga


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