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Tango Bond: italiani spiati e mazziati

Un'inchiesta del settimanale Vita da domani in edicola ricostruisce la vicenda che ha visto nella parte di vittime i leader di tre associazioni consumatori

di Redazione

«Sì, sono stato spiato dall?Argentina». Elio Lannutti, presidente di Adusbef, una delle associazioni consumatori che hanno difeso i diritti dei risparmiatori italiani coinvolti nei tango bond, non ha dubbi. Buenos Aires, per assicurarsi l?adesione italiana al piano di rientro dal default, è ricorsa a tutti i mezzi. Anche allo spionaggio. Sul numero da domani in edicola Vita ricostruisce tutti i particolari di questa incredibile storia. Eccoli in sintesi. In base alle informazioni raccolte da Vita, l?attività spionistica del Side a Roma è iniziata il 10 dicembre scorso, in occasione della cerimonia organizzata dall?ambasciatore argentino a Roma, Victorio Taccetti, in onore dell?ex console presso l?ambasciata italiana a Buenos Aires, Enrico Calamai, che aiutò molti italo-argentini a fuggire dal massacro della dittatura. In quell?occasione sono entrate in Italia come bagaglio diplomatico almeno due valigie elettroniche, in gergo ?valigie Sony?, che servono per intercettare i cellulari e i telefoni delle persone ?sorvegliate?. A partire da quella data, il gruppo di spie del Side a Roma è diventato operativo, potendo contare ? secondo quanto ricostruito da Vita ? anche su un tecnico con 30 anni di esperienza alle spalle. L?informazione trova conferma anche in Jorge Daniel Boimvaser, il giornalista argentino che ha maggiormente investigato il mondo dei servizi segreti del suo Paese, che conferma a Vita: «da mesi il Side ha reso operativo un Centro Piloto a Roma, per spiare alcuni rappresentanti dei risparmiatori italiani». Chi sono i risparmiatori italiani spiati dai servizi segreti argentini a Roma? Di sicuro tre: Paolo Martinello, Elio Lannutti e Francesco Avallone. Rispettivamente il presidente di Altroconsumo, il presidente di Adusbef e il vice presidente di Federconsumatori. Tre responsabili delle associazioni strettamente legate alla protesta dei risparmiatori italiani nei confronti dell?offerta argentina che, contattati da Vita sulla vicenda, hanno confermato i sospetti. Elio Lannutti, presidente di Adusbef, è sicuro di essere stato spiato e a Vita spiega il perché: «Ero già certo di essere spiato prima perché, in una prima fase, tutto andò bene. Poi, da un certo momento in avanti, cambiarono l?addetto commerciale e l?ambasciatore argentino in Italia. E cambiò l?atteggiamento nei nostri confronti». Paolo Martinello di Altroconsumo racconta a Vita che alcune cose strane erano accadute: «Sono stato ?inseguito? per organizzare un incontro all?ambasciata di Roma, a metà del 2004, in modo anomalo. In un?altra occasione, nel bel mezzo di un meeting di Nielsen con la nostra delegazione a Milano, ci siamo visti entrare in sala una fantomatica associazione, con due ?personaggi? italo-argentini, che esposero una posizione totalmente contraria alla nostra. Per usare un eufemismo, fu una situazione strana e i due ci fecero pressioni e critiche fuori della norma». Fonti diplomatiche del Paese latinoamericano hanno negato qualsiasi conoscenza di questa vicenda che rischia di aggiungere benzina sul fuoco nei difficili rapporti bilaterali tra due Paesi tradizionalmente assai vicini a livello culturale, affettivo e, persino, ?etnico? (il 50% degli argentini ha qualche ascendenza italiana). Ma non hanno neppure smentito.

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