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Sostenibilità sociale e ambientale

Agende con quel “quid” che fa la differenza

Verso Natale. Continua il viaggio tra idee regalo ed iniziative

di Carmen Morrone

Prendete il 2006 con filosofia: il viatico è un?agenda che nel nome dichiara tutto un programma, ?a fatica. In napoletano vuol dire lavoro e gli appuntamenti costano ?fatica?. L?ironia è la ricetta vincente escogitata da Gesco, consorzio di cooperative sociali che l?ha associata a una mission: il 20 % del ricavato della vendita del diario (12 euro) sarà devoluto al progetto d?inserimento lavorativo dei ragazzi di Forcella gestito da Luigi Merola, parroco del quartiere, come spiega Sergio D?Angelo, presidente del consorzio. Ogni mese, tra i disegni di Oreste Zevola e le vignette di Riccardo Marassi, scritti di Giobbe Covatta, Francesco Paolantoni, Rosaria de Cicco, Paolo Caiazzo. Ogni settimana una ?massima? di Totò e di Massimo Troisi. Una per tutte: «Lo so che dovrei lavorare invece di trovare dei fessi da imbrogliare, ma che ci posso fare se ci sono più fessi che posti di lavoro?» (Totò). Chi non vuol sentire l?oppressione degli appuntamenti ha un?altra opzione: Scarceranda, l?agenda per evadere gli impegni (12 euro). Realizzata da otto detenuti del carcere di Monza che lavorano nel laboratorio produttivo della cooperativa sociale Teseo. «Scarceranda è un modo per ricordare ogni giorno ai giovani che l?hanno realizzata della possibilità di uscire da galera alla ricerca della libertà come bene supremo», racconta il presidente, Stefano Redaelli. Che aggiunge: «È la dimostrazione che si può studiare e lavorare percependo un salario adeguato al nostro lavoro di grafici, impaginatori, rilegatori». Il gerundio fa sorgere, spontanea, la domanda: che c?entrate con la famosa Smemoranda? «Siamo figli illegittimi», confida Redaelli. Chissà se è voluto, ma l?agenda Quaderno africano ricorda proprio dei notes scarni ed essenziali. Il diario ha due paginette bianche a settimana, con al centro un?immagine grigia: un?impronta, un pezzo di roccia, un elemento primordiale? Tre giorni per parte scritti in corsivo. Niente righe. Spazio in piena libertà. Ricca la sezione a fine mese, con articoli, testi, poesie che raccontano l?Africa. Il ricavato della vendita (14 euro) contribuirà alla costruzione, a Nairobi, di una casa per 50 bambini e di un centro di formazione gestito da padre Kizito e sostenuto dall?associazione Educatori senza frontiere fondata da don Antonio Mazzi. L?Agenda dei diritti umani dell?università di Siena è una gran tentazione. Di primo acchito pare rivolta a secchioni e topi di biblioteca, studenti di licei e università. Ma c?è da scommettere che troverà posto negli zainetti di new-no global e pacifisti. Un volume (12 euro) con foto a colori, cartine, grafici e brevi scritti per ricostruire la storia dei diritti umani. Come scrive nella presentazione Piero Tosi, rettore dell?università di Siena, la scelta del tema nasce dalla convinzione che solo nel quadro dei valori che a essi si richiamano sia possibile proseguire la strada del progresso e della convivenza.


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