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Sostenibilità sociale e ambientale

Coop: arriva la camicia equosolidale

Un nuovo prodotto tessile del commercio equo e solidale sugli scaffali dei supermercati e ipermercati Coop di tutta Italia da metà aprile 2006.

di Redazione

Prima la polo, ora la camicia. Sempre solidal, sempre proveniente dall’India. Il commercio equo e solidale in Coop è una realtà che continua a crescere. Debuttato in tempi non sospetti (oltre dieci anni fa), ha all’attivo una linea di 24 prodotti e dà grandi soddisfazioni anche in termini di gradimento (una quota di mercato di circa il 15%, di gran lunga maggiore rispetto alle altre catene distributive). ?Il primo prodotto tessile-la polo solidal- nel corso del 2005 è stato immesso nel circuito Coop in oltre 60.000 pezzi ed è andato esaurito, tanto che quest’anno, iniziando ora la stagione, le cooperative ne hanno triplicato l’ordine? spiega Aldo Soldi, presidente Coop-Ancc (Associazione Nazionale Cooperative di Consumatori) e continua ?Oggi il consumatore potenziale dei prodotti solidal sta diventando sempre più trasversale. Significativo comunque l’apporto dei soci Coop tra i quali oltre il 40% ha dichiarato almeno un acquisto negli ultimi 6 mesi. D’altra parte il commercio equo e solidale è pratica concreta e perfettamente coerente con i principi cooperativi; ovvero rispetto per le persone, tutela dell’ambiente e contributo per l’emancipazione economica e sociale del sud del mondo?. A fare compagnia alla polo arriva ora come secondo prodotto tessile la camicia solidal realizzata in una fabbrica artigianale nella provincia di Kerala (India meridionale) da 85 donne che gestiscono direttamente le diverse fasi: dal taglio alla cucitura, dalla stiratura alla confezione. All’origine infatti una storia di donne e di riscatto, grazie a un progetto di solidarietà realizzato da Coop in collaborazione con i Centri Missionari della Toscana. In India uno dei problemi sociali più drammatici riguarda la condizione delle donne che, per unirsi in matrimonio, devono portare una propria dote consistente in un’elevata cifra di denaro. Inevitabile che le famiglie più povere incontrino numerose difficoltà per accumulare questa somma e che spesso le figlie siano costrette a lavori molto pesanti. Nella fabbrica di Kerala una parte degli utili serve a remunerare le famiglie delle donne che hanno cucito le camicie (è il contributo aggiuntivo inserito nel contratto equivalente a 0,50 euro per ogni camicia prodotta necessario a costituire il fondo per la dote), un’altra serve alla cooperativa delle donne indiane per porre le basi di una attività stabile e duratura, condotta secondo i principi del commercio equo e solidale, come da certificazione etica SA 8000: salario sicuro con superamento della pratica diffusa del cottimo, nessuno sfruttamento di lavoro minorile, assistenza sanitaria e maternità, prefinanziamento per l’acquisto della materia prima (pari a 100.000 euro nell’ambito di un più ampio accordo firmato tra Banca Etica e Coop Italia per il finanziamento delle cooperative di produttori che forniscono le materie prime per i prodotti Solidal Coop). Come già nel caso della polo solidal, anche per la camicia Coop 100% cotone (60.000 le camicie in distribuzione, in vendita al prezzo di 19,90 euro) ci si avvale del progetto bioRe che prevede la coltivazione di cotone da agricoltura biologica e garantisce ai contadini indiani che si occuDalla polo alla camicia. Un nuovo prodotto tessile del commercio equo e solidale sugli scaffali dei supermercati e ipermercati Coop di tutta Italia da metà aprile 2006. ?La polo solidal, primo prodotto tessile immesso nel circuito Coop un anno fa in oltre 60.000 pezzi, esaurita in breve periodo. Nel 2006 triplicato l’ordine?. Prima la polo, ora la camicia. Sempre solidal, sempre proveniente dall’India. Il commercio equo e solidale in Coop è una realtà che continua a crescere. Debuttato in tempi non sospetti (oltre dieci anni fa), ha all’attivo una linea di 24 prodotti e dà grandi soddisfazioni anche in termini di gradimento (una quota di mercato di circa il 15%, di gran lunga maggiore rispetto alle altre catene distributive). ?Il primo prodotto tessile-la polo solidal- nel corso del 2005 è stato immesso nel circuito Coop in oltre 60.000 pezzi ed è andato esaurito, tanto che quest’anno, iniziando ora la stagione, le cooperative ne hanno triplicato l’ordine? spiega Aldo Soldi, presidente Coop-Ancc (Associazione Nazionale Cooperative di Consumatori) e continua ?Oggi il consumatore potenziale dei prodotti solidal sta diventando sempre più trasversale. Significativo comunque l’apporto dei soci Coop tra i quali oltre il 40% ha dichiarato almeno un acquisto negli ultimi 6 mesi. D’altra parte il commercio equo e solidale è pratica concreta e perfettamente coerente con i principi cooperativi; ovvero rispetto per le persone, tutela dell’ambiente e contributo per l’emancipazione economica e sociale del sud del mondo?. A fare compagnia alla polo arriva ora come secondo prodotto tessile la camicia solidal realizzata in una fabbrica artigianale nella provincia di Kerala (India meridionale) da 85 donne che gestiscono direttamente le diverse fasi: dal taglio alla cucitura, dalla stiratura alla confezione. All’origine infatti una storia di donne e di riscatto, grazie a un progetto di solidarietà realizzato da Coop in collaborazione con i Centri Missionari della Toscana. In India uno dei problemi sociali più drammatici riguarda la condizione delle donne che, per unirsi in matrimonio, devono portare una propria dote consistente in un’elevata cifra di denaro. Inevitabile che le famiglie più povere incontrino numerose difficoltà per accumulare questa somma e che spesso le figlie siano costrette a lavori molto pesanti. Nella fabbrica di Kerala una parte degli utili serve a remunerare le famiglie delle donne che hanno cucito le camicie (è il contributo aggiuntivo inserito nel contratto equivalente a 0,50 euro per ogni camicia prodotta necessario a costituire il fondo per la dote), un’altra serve alla cooperativa delle donne indiane per porre le basi di una attività stabile e duratura, condotta secondo i principi del commercio equo e solidale, come da certificazione etica SA 8000: salario sicuro con superamento della pratica diffusa del cottimo, nessuno sfruttamento di lavoro minorile, assistenza sanitaria e maternità, prefinanziamento per l’acquisto della materia prima (pari a 100.000 euro nell’ambito di un più ampio accordo firmato tra Banca Etica e Coop Italia per il finanziamento delle cooperative di produttori che forniscono le materie prime per i prodotti Solidal Coop). Come già nel caso della polo solidal, anche per la camicia Coop 100% cotone (60.000 le camicie in distribuzione, in vendita al prezzo di 19,90 euro) ci si avvale del progetto bioRe che prevede la coltivazione di cotone da agricoltura biologica e garantisce ai contadini indiani che si occupano della semina e della raccolta numerosi vantaggi: oltre alla formazione professionale garantita, maggiorazione sul prezzo di mercato del cotone con contributi per l’acquisto di sementi e attrezzature, finanziamenti agevolati. Inoltre, tutti i contadini registrati, dopo cinque anni di partecipazione al progetto in stretta osservanza delle direttive biologiche, possono diventare azionisti della società che acquista il cotone. Fino a marzo 2006 più di 300 piccoli contadini dell’India centrale hanno ricevuto ciascuno in regalo 100 azioni di bioRe India. pano della semina e della raccolta numerosi vantaggi: oltre alla formazione professionale garantita, maggiorazione sul prezzo di mercato del cotone con contributi per l’acquisto di sementi e attrezzature, finanziamenti agevolati. Inoltre, tutti i contadini registrati, dopo cinque anni di partecipazione al progetto in stretta osservanza delle direttive biologiche, possono diventare azionisti della società che acquista il cotone. Fino a marzo 2006 più di 300 piccoli contadini dell’India centrale hanno ricevuto ciascuno in regalo 100 azioni di bioRe India.


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