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Droga, il metodo Fict anti cocaina

Sul numero di Vita magazine in uscita domani un'intervista esclusiva con il neo presidente dell'associazione don Mimmo Battaglia

di Redazione

Oggi, la FICT, in occasione della XIX Giornata Internazionale contro l’uso e il traffico illecito di sostanze stupefacenti, a Roma, nel Convegno Nazionale ?Cocaina:la FICT tra prassi e innovazione. Esperienze a confronto nel contesto italiano? ha presentato una ricerca svolta su un vasto campione di soggetti monitorati che hanno intrapreso percorsi di affrancamento dalla cocaina con interventi modulati e personalizzati, mantenendo nei propri programmi come riferimento il modello antropologico di ?Progetto Uomo?. Nei 47 Centri nel corso del 2005 sono entrati in trattamento ben 5241 soggetti, di questi il 42% presenta problemi di poliabuso ivi compresa la cocaina, l’11% invece è di cocainomani puri. Uno spaccato significativo della realtà nazionale Il modello di ricerca/intervento presentato oggi si basa su un campione rappresentativo di grandi e piccole città dislocate in diverse regioni italiane (del nord, del centro e del sud) costituito da 10 centri che si occupano da sette anni di trattamenti rivolti a cocainomani. I dati coprono un arco temporale di tre anni e riguardano 435 soggetti monitorati dalla diagnosi fino ad un anno dopo la conclusione del trattamento. L’aspettativa, dopo questo convegno, è quella di condividere l’ esperienza della FICT e creare un team misto, con altri interlocutori, per continuare a seguire e monitorare il fenomeno ?cocaina? ampliando ed approfondendo la sperimentazione. Altro punto importante affrontato, durante il Convegno, riguarda ?le diatribe sterili, e politicizzate, sulla liberalizzazione o meno dell’uso di sostanze, sulla legalizzazione, sulle cosiddette stanze del buco, sul vaccino preventivo contro la cocaina che, come ha affermato Don Mimmo Battaglia, Presidente FICT, non ci appartengono..!. Il nostro obiettivo e la nostra mission mette al centro la persona e non la sostanza e soprattutto nessuno è irrecuperabile?. E afferma con chiarezza che ?la FICT è contro la legalizzazione di qualsivoglia sostanza d’abuso, non ritenendone nessuna innocua? La FICT si chiede inoltre: a che età legalizzare? Si consentirà ai minori di afferire a droghe dichiarate legali o la legalizzazione riguarderebbe la fascia della maggiore età? E allora, visto che sempre più si abbassa l’età dei giovani che fanno uso si verrebbe ad avere un mercato legale per i maggiorenni e un mercato illegale per i minorenni?.Ed inoltre ?non con misure repressive si ha ragione del fenomeno, ma con la depenalizzazione di alcuni reati e non con le carceri, pensate come spazi di rieducazione, ma divenute spesso palestre di criminalità?. E poi, continua il Presidente: ?quando ormai la via di assunzione delle droghe ha lasciato il buco ci si propone di spendere denaro per ?stanze del buco?? Specie quando l’emergenza è la cocaina che viene sniffata e l’ecstasy che viene ?calata?? Penso che la condivisione con il mondo degli esperti possa impedire superficialità madornali, e facili seduzioni nel considerare alcune persone come irrecuperabili? La FICT saluta invece con speranza il vaccino contro la cocaina, sebbene sia convinta che la tossicodipendenza non si possa sconfiggere solo con vaccini o farmaci ma vada sempre accompagnata con un paziente lavoro di ristrutturazione del sé e l’iscrizione del soggetto in nuove e proficue relazioni sociali. Don Battaglia tuttavia afferma di rimanere in attesa di nuove evidenze scientifiche e dichiara che la FICT si rende disponibile a collaborare a progetti scientifici e di ricerca. La FICT, infine, chiede oggi aiuto a questo governo, perché: – riveda la legge Fini Giovanardi – dia stabilità ad una struttura dipartimentale che arricchendosi del contributo di tutti, delle diverse anime del mondo del recupero e della prevenzione, non ne ricerchi le appartenenze partitiche, ma ne riconosca l’impegno e il contributo che da questa può arrivare – si elabori una legge più organica e maggiormente condivisa, scritta con il contributo di chi quotidianamente opera sul territorio e al servizio della persona. – l’1,5 % del budget assegnato dalle Regioni alla Sanità venga vincolato per i percorsi di recupero residenziali e non gestiti dai servizi pubblici e privati. Questa è una condizione irrinunciabile per una seria programmazione degli interventi e per la loro continuità. Don Battaglia conclude invitando tutte le Regioni ad una maggiore omogeneità sugli standard qualitativi e sui costi dei servizi.


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