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Quanta confusione sulla solidariet

Entrambe queste argute lettere evidenziano quanto oggi il valore della solidarietà soffra di tanta, troppa, confusione

di Riccardo Bonacina

Caro direttore, sono piuttosto amareggiato dai titoli dei quotidiani di questa settimane che hanno recitato, quasi all?unisono: «Al Kandinski una lezione ai bulli: condannati a servire i poveri». Mi chiedo se ?servire? i poveri sia una condanna. La mancanza di proposte di tipo valoriale, o meglio la propinazione di proposte consuetudinarie, spesso pertanto in-volontarie, genera la negatività dell?approccio. Se il servizio fosse considerato un modo di essere, di vivere la propria esperienza quotidiana, determinerebbe un valore positivo e tramuterebbe la ?condanna? in una faticosa (? i poveri puzzano ?) esperienza di vita che la riempirebbe di senso. Se la proposta non parte dagli adulti, da una loro trasmissione di senso della vita, come possiamo pensare di essere adulti? Ciò che rimane è la condanna a servire i poveri. Marco Bianchi, Milano Caro direttore, non c?è giorno che passi senza una nuova iniziativa sui temi della pace, della solidarietà, del consumo responsabile o del commercio equo e solidale. Adesso arriva in Italia anche il Buy nothing day, la Giornata del non acquisto che, nell?ambito della campagna La mia spesa per la pace invita a non fare acquisti nella intera giornata di sabato 25 novembre prossimo. «Per un giorno», dicono quelli della campagna paradossalmente intitolata alla spesa, «non comprate nulla. La Giornata del non acquisto è una giornata dedicata a tutto tranne che alle compere, per rendere concreto il dissenso verso il consumismo». Ma, a forza di indire Giornate, si rischia il cortocircuito. Proprio per il 25 novembre, infatti, la Fondazione Banco alimentare onlus ha fissato l?annuale edizione della Colletta alimentare, iniziativa mediante la quale si possono fare acquisti per i bisognosi, consegnandoli fuori dai punti vendita ai volontari della Colletta. Allora: acquistare o non acquistare? Nel cortocircuito ho trovato una mia soluzione: ho acquistato solo per i poveri. Ma quanta confusione, però. Juri Valori, Roma Entrambe queste argute lettere evidenziano quanto oggi il valore della solidarietà soffra di tanta, troppa, confusione. Come non concordare con Bianchi quando scrive: «Se la proposta non parte dagli adulti, da una loro trasmissione di senso della vita, come possiamo pensare di essere adulti? Ciò che rimane è la condanna a servire i poveri». Certo, come abbiamo scritto sullo scorso numero, se gli adulti non educano più e non introducono alla vita, anche qui non ci restano che i giudici e le loro ?condanne?, più o meno sensate. Così come ha ragione Juri, a proposito dell?accumulazione di Giornate. Lui ha trovato la soluzione più ragionevole e originale per sottrarsi al sovrapporsi della Giornata del non acquisto a quella del Banco Alimentare, ma meglio sarebbe non sovrapporsi, no? .


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