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Cooperazione: dal Cdm l’ok alla legge delega

A 20 anni dalla prima legge il Consiglio dei ministri approva la delega che riforma la legge sulla cooperazione. Scarica il testo approvato e inviaci i tuoi commenti

di Redazione

Il disegno di legge che delega il Governo a riformare la cooperazione dell’Italia con i Paesi in via di sviluppo e’ stato approvato oggi dal Consiglio dei Ministri riunito a Caserta. Il provvedimento , presentato dal Ministro degli esteri Massimo D’Alema, interviene per avviare una trasformazione della normativa di settore, attualmente regolato dalla prima legge organica sulla cooperazione in vigore da 20 anni. La Legge n. 49, venne infatti approvata dal Parlamento italiano il 26 febbraio del 1987.

“Esprimiamo soddisfazione perche’ il Cdm, su proposta del ministro degli Affari esteri, Massimo D’Alema, ha approvato un disegno di legge che delega il governo a riformare il settore della cooperazione dell’Italia con i Paesi in via di sviluppo”. Cosi’ Marina Sereni, vicepresidente del gruppo dell’Ulivo alla Camera e prima firmataria della proposta di legge “nuove disposizioni in materia di cooperazione allo sviluppo”, presentata nei giorni scorsi. “Governo e Parlamento- prosegue Sereni- lavorino insieme con il comune obiettivo di innovare la normativa italiana ferma al 1987 perche’ sia in linea con gli assetti internazionali profondamente mutati e per rilanciare la cooperazione allo sviluppo che- sottolinea la parlamentare- negli anni dell’esecutivo ha visto ridursi quasi allo zero l’entita’ degli stanziamenti”.

Di segno diverso i primi commenti dell’opposizione. “Non posso che essere compiaciuto del fatto che questa maggioranza abbia finalmente preso atto della necessita’ di affrontare il tema della riforma della legge concernente la cooperazione allo sviluppo”. Lo dice Dario Rivolta, responsabile Esteri di Forza Italia, che pero’ boccia la scelta di procedere per legge delega: “Mi lascia perplesso che- spiega- pur davanti a numerose proposte parlamentari di varia provenienza , tra cui quella a prima firma del sottoscritto, il governo abbia deciso di procedere attraverso un disegno di legge che preveda una delega al governo stesso”. Poco convinto, inoltre, dell’utilita’ “che questo disegno di legge ipotizzi la creazione di una Agenzia, presumibilmente esterna al ministero degli Esteri, che gestisca la cooperazione stessa”. Il Parlamento e’ “perfettamente in condizione di elaborare autonomamente una legge gia’ completa”, sottolinea Rivolta. Inoltre, continua, “riteniamo che la cooperazione allo sviluppo debba essere e rimanere sotto il totale controllo della nostra politica estera: fa specie che sia il ministro degli Esteri ad abdicare a questa necessita’ di controllo attribuendo ad una creanda Agenzia, compiti che devono invece restare totalmente nelle mani della nostra diplomazia”.

L’approvazione in Consiglio dei Ministri del disegno di legge delega di riforma della nostra cooperazione internazionale ”e’ un passo decisivo per la sua valorizzazione e rilancio cosi’ come indicato nel programma dell’Unione. Dopo anni di discussioni un fatto nuovo. Concreto. Un nuovo strumento normativo tanto atteso da Ong, reti di associazioni, comunita’ internazionale, coerente con le indicazioni emerse in tanti anni di dibattiti, convegni e proposte.” Questa la dichiarazione della Viceministra degli Esteri con delega alla Cooperazione, Patrizia Sentinelli. ”Per una cooperazione internazionale che sia davvero parte integrante, anzi, qualificante, della politica estera del nostro Paese – aggiunge la Viceministra – il Ministero degli Esteri assume la responsabilita’ dell’indirizzo politico sull’intera materia, oggi frammentata.

Verra’ infatti istituita una Agenzia della cooperazione, ente pubblico in grado di operare con speditezza e tempestivita’ nella massima trasparenza, che dovra’ disporre di un fondo unico ove confluiranno tutte le risorse economiche destinate dallo Stato all’aiuto pubblico allo sviluppo internazionale”. ”Altri punti qualificanti – aggiunge Sentinelli – sono: il riconoscimento e la valorizzazione della cooperazione decentrata, che ha dato prova di grande esperienza e competenza nelle relazioni con le comunita’ locali di tutto il mondo; la priorita’ di impiego per i beni e servizi prodotti nei Paesi o nelle aree in cui si realizzano gli interventi, al fine di sollecitare le economie locali”. Ultima novita’ che Sentinella segnala e’ ”l’individuazione di forme di consultazione dei soggetti pubblici e privati che compongono il sistema nazionale di cooperazione, per una definizione ”partecipata” delle finalita’ e degli indirizzi politici attribuiti alla Farnesina”.

Questo disegno di legge e’ importante, secondo la Viceministro ”anche perche’ e’ il frutto di un metodo di lavoro che, con il confronto realizzato con le Ong, con il mondo dell’associazionismo, con quello accademico e con i protagonisti della cooperazione decentrata, ha concretizzato quei processi partecipativi richiesti a gran voce dalla societa’ civile”. La rapidita’ dei tempi con cui abbiamo saputo definire assieme i contenuti e le forme del disegno di legge approvato oggi in Consiglio dei Ministri ”dimostra – secondo Sentinelli – che la partecipazione responsabile puo’ arricchire anche un processo complesso e delicato, addirittura velocizzandone i tempi effettivi.” ”Il Governo – conclude la Viceministra – dimostra di essere pronto ad agire su questo tema. Ora la parola passa alle istituzioni decentrate, alla societa’ civile e al Parlamento, per approfondire e arricchire con un ampio e intenso dibattito la riforma della cooperazione italiana sollecitata a gran voce da piu’ parti”.

Info:
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