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Quando il gas dà alla testa

Un grattacielo alto 320 metri proprio ai margini del centro storico. Una scelta arrogante, che mezza città contesta, da San Pietroburgo, Lisa Dorfman

di Redazione

Arrivano i nuovi zar. Succede a San Pietroburgo, dove una delle più grandi compagnie di fornitura di gas del mondo – la Gazprom, appunto -, vorrebbe costruire un faraonico business centre proprio a ridosso del centro storico. Il progetto presentato a dicembre prevede un complesso gigantesco con un grattacielo alto 320 metri. La facciata cambierà colore a seconda delle ore del giorno, da una sfumatura dorata al mattino fino al blu alla sera. «Sarà il nuovo simbolo economico di San Pietroburgo», va ripetendo a tutti il presidente di Gazprom, <b>Alexey Miller</b>.

Secondo le previsioni, la costruzione del grattacielo sarà completata nel 2012, e dell?intero complesso nel 2016, per un costo totale di 60 miliardi di rubli (due miliardi di euro) che San Pietroburgo dovrà sborsare nei prossimi dieci anni. In cambio Gazprom pagherà sette miliardi di rubli (200 milioni di euro) di tasse all?anno. E investirà inoltre una somma equivalente a favore della città ogni anno. Se il progetto è attraente dal punto di vista economico, rischia però di alterare uno dei centri storici più celebri d?Europa. Il grattacielo dovrebbe sorgere infatti di fonte alla cattedrale Smolny, sull?altra sponda della Neva. E per avere un termine di paragone, dominerà quello che ad oggi è l?edificio più alto in città: la guglia della Cattedrale dei santi Pietro e Paolo, che svetta a 122 metri. L?aggressività dei nuovi tycon russi però non vuole sentire ragioni neanche di fronte alla protesta di architetti famosi come Kisho Kurokawa, Norman Foster e Rafael Vinoly, che hanno fatto parte della giuria del concorso architettonico, e si sono dimessi prima dell?annuncio del vincitore. Contestano senza mezze parole l?aggressività del grattacielo che modifica violentemente lo skyline della città. E protestano per il fatto che non è stata data nessuna possibilità di discutere questo progetto. È sceso in campo anche il direttore dell?Hermitage,Mikhail Borisovich Piotrovsky, che ha suggerito insistentemente di spostare il complesso Gazprom in un?area più esterna.Mentre il famoso regista Alexander Sokurov, vincitore del premio Vittorio De Sica 2006, ha usato toni drastici: «Un progetto come questo distrugge l?atmosfera spirituale della città».

C?è anche un aspetto legale nell?intera vicenda. È il cosiddetto ?limite d?altezza? in San Pietroburgo, secondo il quale tutti i nuovi edifici costruiti nel centro storico non devono superare i 48 metri. Ma per una strana coincidenza, ora è prevista la revisione del ?limite d?altezza? da parte dell?organo legislativo della città di San Pietroburgo. Secondo il giornale russo <i>Kommersant</i>, i deputati sono infatti pronti a innalzare il limite di oltre 100 metri. Ma nessuno crede che il presidente della Gazprom, Alexey Miller sia disposto ad accettare questo compromesso.

La compagnia intanto ha lanciato una vera e propria offensiva mediatica, commissionando un sondaggio alla Social Information Agency. Secondo i risultati la metà degli abitanti sarebbe favorevole alla costruzione del grattacielo. In particolare sono i giovani a non avere riserve.


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