Sezioni

Attivismo civico & Terzo settore Cooperazione & Relazioni internazionali Economia & Impresa sociale  Education & Scuola Famiglia & Minori Leggi & Norme Media, Arte, Cultura Politica & Istituzioni Sanità & Ricerca Solidarietà & Volontariato Sostenibilità sociale e ambientale Welfare & Lavoro

Politica & Istituzioni

Ocse: nel 2050 un terzo degli italiani in pensione

Il rapporto Ocse evidenzia in particolare l'impatto dell'invecchiamento delle società. L'Italia dovra' fronteggiare una delle situazioni piu' allarmanti con il 33,7% di over 65 nel 2050.Il 93% de

di Redazione

Bassa crescita economica, agli ultimi posti per produttività e per livello di istruzione e soprattutto il peso dell’invecchiamento della popolazione. Non e’ a tinte rosa il quadro disegnato dall’Ocse sull’Italia, in particolare nei prossimi decenni. Il rapporto Ocse evidenzia in particolare l’impatto dell’invecchiamento delle societa’, un fenomeno comune ai 30 paesi che aderiscono all’organizzazione. Da qui al 2050 e’ destinata a raddoppiare l’incidenza degli over 65 sulla popolazione, dal 13% del 2000 al 26,5% del 2050. L’Italia dovra’ fronteggiare una delle situazioni piu’ allarmanti con il 33,7% di over 65 nel 2050. Soltanto Giappone, Corea e Spagna stanno peggio. Ma l’Italia ha il triste primato con il 93% degli over 65 che saranno pensionati. Quindi, circa un italiano su tre tra 43 anni sara’ in pensione. In Giappone, ad esempio, nonostante gli over 65 saranno quasi il 40% nel 2050, quelli in pensione superaranno di poco l’80. Situazione migliore anche in Spagna che avra’ il 35,7% di over 65 ma il 90,5% in pensione. La situazione italiana e’ decisamente anomala rispetto alla media dell’Unione europea che nel 2050 avra’ solo il 28,8% di ultrasessantacinquenni e soltanto il 68% sara’ pensionato. La media Ocse presenta un panorama ancor più distante da quello italiano con il 53,8% di pensionati over 65 nel 2050.
Il rapporto Ocse evidenzia poi un’altra situazione delicata per l’Italia e che riguarda il capitolo istruzione. Sulla base del programma PISA dell’Ocse (che misura il livello di istruzione di studenti di 15 anni nelle sciende matematiche) l’Italia e’ agli ultimi posti della graduatoria dei 30 paesi Ocse. Solo Brasile, Turchia, Messico e Grecia presentano performance peggiori rispetto agli studenti italiani. Oltre alla performance negativa, l’Italia e’ agli ultimi posti nella classifica Ocse anche in termini di livello di istruzione. In triste compagnia di Brasile e Turchia in Italia meno del 12% della popolazione tra i 25 i 64 anni vanta un livello di istruzione al grado di ”tertiary attainment”, paragonabile almeno ad una laurea breve. La media Ocse supera il 25% con punte del 54% per la Russia, 44% per il Canada e 39,1% epr gli Stati Uniti. Percentuali in linea con la media Ocse per Germania, Francia e Gran Bretagna. La situazione non e’ brillante anche guardando alla popolazione tra 25 e 34 anni, nonostante il livello di laureati sia aumentano negli ultimi 15 anni passando dal 6,6 al 14,6%. La media Ocse si attesta al 31% e solo Turchia e Repubblica Ceca presetano livelli piu’ bassi dell’Italia. Francia, Spagna e Gran Bretagna ad esempio sfiorano il 40%, la Russia addirittura supera il 56%, il Canada il 53%.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA