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Isolani ma non isolati. Diritti equiparati e più risorse

Anziani, giovani, carcere. Tre campi di intervento per i quali la Regione sta cercando di attuare progetti importanti con un’attenzione particolare...a cura di, Federico Taverniti

di Redazione

Equiparare i diritti di chi abita nei territori insulari a quelli di chi abita sulla terraferma, potenziare le risorse e i progetti a disposizione e migliorare la qualità della vita delle popolazioni delle isole minori e delle aree più penalizzate della Toscana. Queste le proposte avanzate dall?assessore regionale alle Politiche sociali, Gianni Salvadori al convegno che si è tenuto a metà aprile a Portoferraio su Il sistema delle isole minori, quarto appuntamento dei cinque programmati in vista della Conferenza regionale sul mare che si terrà a giugno. «Le politiche sociali rivestono un ruolo importante in questo contesto», ha commentato Salvadori, «perché quando si parla di isole si parla di aree svantaggiate, spesso a rischio di emarginazione e isolamento. È giusto affrontare i temi prioritari, come quelli relativi alla carenza di infrastrutture e trasporti ad esempio, ma non bisogna dimenticarci delle necessità delle persone che vi abitano, occorre costruire una visione d?insieme per dare risposte vere».

Secondo l?assessore, per quanto riguarda gli interventi sociali, è indispensabile modificare l?approccio tradizionale. «Finora», ha spiegato Salvadori, «siamo sempre partiti dall?entità dei servizi tradizionalmente forniti per capire le risposte da dare. Occorre invece partire dalla valutazione dei bisogni della gente. Il nuovo Pisr – Piano integrato sociale regionale, che dovrebbe essere approvato in Consiglio nei prossimi giorni, si ispira a questa ottica. Vanno rafforzate le relazioni con le realtà del territorio impegnate nel settore per capire i bisogni e costruire soluzioni efficaci».

La spesa sociale
Un primo impegno nei confronti degli abitanti delle aree svantaggiate in generale prevede l?aumento delle risorse messe a disposizione per interventi in campo sociale. Al momento la spesa sociale toscana annua pro capite si aggira sui 105 euro (contro i 91 a livello nazionale). Per le zone svantaggiate tale spesa è di 83 euro. «Di questa somma », spiega ancora Salvadori, «21 euro provengono dai trasferimenti nazionali (per il resto della Tegione tale somma ammonta a 17 euro). Con il nuovo Piano sociale vogliamo aumentare del 10% la parte dei trasferimenti da assegnare alle aree più disagiate. Sono solo 2 euro a testa, che non danno sicuramente una risposta a tutti i bisogni, ma rappresentano un segnale forte, la volontà di iniziare a prendere coscienza delle problematiche che interessano i territori che vivono ai margini dello sviluppo».

Anziani, giovani, carcere. Tre campi di intervento per i quali la Regione sta cercando di attuare progetti importanti con un?attenzione particolare alle realtà insulari e montane. «Puntiamo a progetti mirati, come nel campo dell?assistenza agli anziani, con progetti specifici per le zone insulari che faranno parte della sperimentazione del Fondo regionale per la non autosufficienza, che partirà dalla seconda metà del 2007 con l?obiettivo di diventare realtà nel 2008. Oppure per le fasce giovanili, contro il disagio diffuso che li riguarda e che nelle aree più svantaggiate può essere presente in misura maggiore rispetto alle altre. Vogliamo incrementare la loro partecipazione alla vita civile, i momenti di aggregazione». «Infine», conclude Salvadori, «sul carcere, dove vogliamo aumentare le risorse da investire in progetti di reinserimento: nel carcere di Porto Azzurro abbiamo realizzato un progetto che vede impegnati i reclusi nella realizzazione di libri per ipovedenti, un?esperienza replicabile e spendibile anche a livello nazionale ».


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