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Cooperazione: confronto ong e politica

Oggi gli Stati generali della cooperazione. La sintesi dell'agenzia DIRE

di Redazione

“Dalla politica c’e’ quasi un atteggiamento di fastidio verso la cooperazione e la solidarieta’. La prima cosa che si fa quando servono dei tagli del bilancio pubblico e’ rivolgersi a questo settore come se non avesse importanza”. Forse “non abbiamo lo stesso peso dei tassisti”. Con un tono di rassegnata ironia nell’intervento di Raffaella Chiodo, coordinatrice degli Stati generali della cooperazione e della solidarieta’, riuniti oggi a Roma per fare il punto sulla situazione del settore, anche attraverso un question time in corso con la viceministra degli Affari esteri con delega alla cooperazione, Patrizia Sentinelli. Prima del question time, c’e’ stato un momento di dibattito con alcuni parlamentari vicini o provenienti dal mondo dell’associazionismo e della societa’ civile, in particolare sulla riforma della cooperazione. Presenti il senatore del Prc Francesco Martone, il senatore della Margherita, Francesco Ferrante, direttore generale di Legambiente e la deputata Prc, Sabina Siniscalchi. “Credo che gli Stati generali della cooperazione- spiega Martone- siano un momenti importante e che il loro percorso debba continuare non potendo terminare qua. La legge delega- e qui il senatore del Prc si riferisce al Ddl delega presentato dal governo per la riforma della cooperazione- esprime la volonta’ forte di questo governo di mettere mano alla cooperazione”. Questo, aggiunge, “anche se alcuni parlamentari vivono cio’ come una spoliazione”. Martone sottolinea la necessita’ di avvicinarsi al problema della cooperazione “considerandola come la restituzione di un debito sociale ai Paesi poveri e incentivando l’attenzione al problema qualitativo dell’impiego delle risorse, piuttosto che soltanto a quello quantitativo”. Prioritari, per il senatore, sono la costituzione del fondo unico destinato alla cooperazione, e la creazione di un’agenzia specifica per il settore che “non usufruisca di risorse e finanziamenti privati”. Sabina Siniscalchi, deputata del Prc, si mostra ottimista: “Siamo in una condizione ottimale- dice- la migliore prodottasi per la cooperazione da 15 anni a questa parte. Per la prima volta nel governo, c’e’ una figura forte dedicata a questo tema”. Inoltre, aggiunge, “nel Parlamento c’e’ una sensibilita’ trasversale su questo tema che e’ richiamato anche quando si discute di altre problematiche”. E “il cartello dell’associazionismo della cooperazione e della solidarieta’ si presenta in maniera unitaria e consolidata per cui si pone come un forte interlocutore”. Dopodiche’ “rimangono delle difficolta’: emergono divergenze, cioe’ su quanto questo settore sia necessario. E allora- continua- e’ su questo punto che va fatta la battaglia in Parlamento”. Un tema importante da prendere in considerazione, secondo Siniscalchi, e’ “quello del controllo sul commercio delle armi: abbiamo visto Bonino in audizione in commissione Esteri alla Camera poco attenta, poco preoccupata ad esempio del tema degli Epa”. Tre considerazioni, infine, da parte del senatore Ferrante, direttore generale di Legambiente: “Innanzitutto l’attenzione al Ddl delega del governo sulla cooperazione: cerchiamo- spiega l’esponente Dl- di portare a casa la legge delega cosi’ com’e’ al Senato e di mandarla alla Camera”. In secondo luogo, Ferrante si dice d’accordo con Martone sul fatto che “l’agenzia per la cooperazione non debba avere soldi dai privati”. In terzo e ultimo luogo, il senatore si spinge ad auspicare “la creazione di una rete difensiva a palazzo Madama che quando succedono certe cose si alzi in piedi e faccia muro, fatta di rappresentanti della societa’ civile”. Insomma, propone Ferrante, “una lobby positiva che difenda gli interessi della cooperazione e della societa’ civile direttamente in Parlamento”.


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