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Fondo per la non autosufficienza: aottobre parte la sperimentazione

In corso la consultazione con le parti sociali. Il progetto dell’assessorato regionale alle Politiche sociali prevede entro il 2010 l’azzeramento delle liste d’attesa per le Rsa

di Redazione

Una risposta di civiltà e solidarietà dalla Toscana, rivolta a tutte le persone anziane e disabili bisognose di assistenza per lo svolgimento delle piccole attività di tutti i giorni come vestirsi, lavarsi, mangiare, andare in bagno. Il progetto regionale per la costituzione di un fondo per la non autosufficienza (tecnicamente definito «Progetto per l?assistenza continuativa a persone non autosufficienti ») comincia a prendere forma.

L?assessorato regionale alle Politiche sociali si è dato delle scadenze ben precise: dopo aver avviato la fase di consultazione con le parti sociali, prevede di arrivare con una struttura ben definita del progetto entro la fine dell?estate, ad avviare la sperimentazione entro ottobre ed infine a partire nel 2008. Tre gli obiettivi prioritari entro il 2010: azzeramento delle liste di attesa per l?ingresso nelle Rsa, potenziamento della rete di assistenza domiciliare, contributi alle famiglie per la regolarizzazione delle assistenti di cura. Attualmente sono circa 3mila le persone in lista che attendono di essere inserite all?interno di Rsa.

La Regione intende aumentare di mille unità l?anno le quote di intervento pubblico per l?ingresso nelle strutture in modo da passare dalle 14mila persone non autosufficienti che in questo momento si alternano nel corso dell'anno, a 16mila. Previste anche turnazioni temporanee per realizzare l?obiettivo entro i prossimi 3 anni. Saranno stabilite anche regole precise di compartecipazione alla spesa da parte dei cittadini con riferimento all?indennità di accompagnamento e al reddito Isee. Aumentare fino a mille euro al mese la somma messa a disposizione per le attività di assistenza domiciliare (in questo momento sono 300 euro pro capite) e raddoppiare le persone assistite, passando dalle attuali 15mila (8mila sono anziani non autosufficienti) a 30mila. Finora le risorse disponibili per l?Adi ammontano a 23 milioni l?anno, si prevede di arrivare a 100 milioni. Anche in questo caso si prevede di definire una soglia massima di compartecipazione alla spesa da parte dei cittadini.

L?emersione delle badanti
L?emersione delle badanti è probabilmente uno dei punti di maggior interesse della proposta regionale. In Toscana si stima che le persone impegnate nei lavori di cura e domiciliari siano oltre 50mila, il 70% sarebbero stranieri, 9 su 10 sono donne e l?80% di queste sono immigrate. La Regione ha intenzione di regolarizzarne un numero rilevante sia dal punto di vista del rapporto di lavoro (passando dalle attuali 15mila a 20mila) che dal punto di vista del permesso di soggiorno (mettendo in regola fino a 15mila persone). In favore delle badanti verranno anche organizzati corsi di formazione (specialmente per l?apprendimento della lingua italiana), messi a disposizione sportelli per promuovere l?incontro tra domanda e offerta di lavoro (a Firenze ne esiste uno presso il Centro per l?impiego) e attivato un numero verde dove rivolgersi per avere informazioni e assistenza.

«Passare dai circa 20mila soggetti assistiti a oltre 80mila», ha dichiarato l?assessore regionale alle Politiche sociali, Gianni Salvadori, «richiederà uno sacrificio enorme che coinvolgerà l?intera società toscana. Attualmente le risorse disponibili ammontano a 300 milioni di euro. A questi la Regione è orientata ad aggiungerne altri 150 l?anno per i prossimi tre anni fino al 2010. Sarà necessario uno sforzo da parte di tutti ma prima di stabilire il come e il quanto dovremo capire quanti saranno le risorse che arriveranno dallo Stato».


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