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Bioarchitettura: atti convegno “Territorio e opportunità”

“Bioarchitettura, territorio e opportunità”. Fontanellato tra sviluppo sostenibile e innovazione

di Redazione

Una nuova cultura dell?abitare, all?insegna del rispetto ambientale e del benessere dei cittadini. E? il tema del convegno promosso dagli assessorati all?Urbanistica e all?Ambiente del Comune di Fontanellato dal titolo ?Bioarchitettura, territorio e opportunità?, per fare il punto sul risparmio energetico e sullo sviluppo sostenibile del territorio, alla luce delle nuove normative e delle moderne tecniche di costruzione che garantiscono riduzione dell? inquinamento e degli sprechi energetici, maggior comfort e risparmio economico.

Un edificio costruito con criteri di bioarchitettura fa risparmiare, infatti, circa il 30-40% di energia all?anno e costa un 3-6% in più.

Pannelli solari per la produzione di acqua calda sanitaria, sistemi fotovoltaici per l?energia, adeguato isolamento delle finestre e delle pareti, sistemi di riscaldamento innovativi, sono solo alcune delle soluzioni che consentiranno di dire addio agli edifici ?mangiaenergia?, perlopiù figli dell?edilizia degli anni cinquanta e settanta.

Le nuove normative sono, inoltre, sempre più stringenti. La certificazione energetica degli edifici consentirà in futuro di identificare le costruzioni in base alla loro capacità di contenere i consumi, l?efficienza energetica diventerà così un valore per l?immobile.
Gli incentivi economici, la detrazione fiscale delle spese per la ristrutturazione e la riqualificazione energetica della propria abitazione, rappresentano oggi un?opportunità e un aiuto per i cittadini che vogliano investire in questo senso.

Secondo i dati di Eurima, l?associazione europea delle aziende dell?isolamento, l?Italia è la prima in Europa per perdite di energia nelle abitazioni attraverso tetti, pareti perimetrali, finestre. E? penultima per spessore dei materiali che isolano le abitazioni. Il 17,5% dell?energia sprecata nelle case europee è dovuta proprio a quelle italiane. La media dello spessore dell?isolamento delle mura perimetrali e dei tetti non è aumentata dal 1982 al 2005 e per produrre l?energia persa dagli edifici male isolati si emettono circa 86000 tonnellate di CO2.

La crisi ambientale che viviamo richiede, oggi, più che mai, alle amministrazioni un forte impegno verso uno sviluppo sostenibile delle aree urbane, con una studiata programmazione degli interventi e una gestione razionale delle risorse.

Fontanellato, piccolo borgo storico, ha sempre puntato alla valorizzazione del patrimonio culturale, alla tutela dell’ambiente, all’accesso e alla fruibilità delle risorse.
Lo sforzo compiuto in questi anni ha portato il paese ad essere sempre più vivibile tanto da ottenere la certificazione ?Cittaslow? (riconoscimento assegnato alle città del ?Buon Vivere?) e l?assegnazione della ?Bandiera Arancione?, il marchio di qualità turistico ambientale del TCI (Touring Club Italia).

Il miglioramento urbano prevede anche attenzione alla qualità energetica delle abitazioni, una pianificazione sostenibile dei quartieri, la tutela del paesaggio.

Per questa ragione, il Comune si sta impegnando a sensibilizzare e informare i cittadini sui temi della riduzione dei consumi e del vivere ecologico, promuovendo le fonti di energia rinnovabile e studiando le soluzioni possibili per rendere sempre di più Fontanellato un paese amico dell?ambiente.

I temi del convegno
Il progetto Ecoabita, l?esperienza di Reggio Emilia
Ecoabita è un progetto della Provincia di Reggio Emilia, in collaborazione con la Regione Emilia Romagna, il Comune di Reggio ed ACER, per la diffusione della certificazione energetica degli edifici.
Ecoabita assegna agli edifici che consentono di raggiungere un particolare risparmio energetico, una targa ed un certificato, in grado di informare il consumatore sul fabbisogno energetico dell’edificio, al fine di conoscerne anticipatamente i costi di gestione per il riscaldamento invernale.
Il certificato energetico Ecoabita viene rilasciato dall?ente pubblico ed è necessario per ottenere gli eventuali incentivi introdotti a livello locale. Tale certificato presuppone controlli in corso d?opera e a lavori ultimati dell?edificio che possono essere svolti direttamente dall?ente pubblico o da un certificatore esterno, appositamente incaricato ed accreditato dalla provincia.
Per capire meglio la portata degli incentivi introdotti a livello nazionale e locale sul recupero dell?esistente, riportiamo l?esempio di un intervento realizzato a Reggio Emilia.
L?edificio che originariamente consumava, per il riscaldamento invernale, c.ca 18 mc/metano all?anno, con una spesa conseguente di oltre 7.600 ?, è stato riqualificato attraverso la sostituzione dei vetri semplici e la realizzazione di un cappotto esterno che hanno consentito di ridurre i consumi fino a 4,6 mc/metano all?anno portando l?edificio in classe B, con tempi di ritorno dell?investimento originale inferiore a 7 anni.

In una casa BIO si vive meglio e si risparmia
Gli edifici consumano in Italia molta energia e in Italia se ne stanno costruendo tanti.
Un edificio costruito con criteri di bioarchitettura fa risparmiare circa il 30-40% di energia all?anno e costa un 3-6% in più.
La bioarchitettura, nella sua visione complessiva, tende a rispondere all?esigenza di qualità rispettando tre fondamentali principi: la salute del corpo, ottenibile evitando localizzazioni erronee del fabbricato, escludendo l?uso di materiali tossici e inquinanti e creando condizioni ottimali di illuminazione, ventilazione e riscaldamento dei locali abitabili; l?equilibrio e la serenità dello spirito, che presuppone la progettazione di spazi interni ed esterni proporzionati secondo linee armoniche e l?adozione di arredi, sistemazione del verde, colori, materiali rispondenti alle esigenze spirituali dell?uomo e ai suoi ritmi vitali (respirazione, metabolismo, sonno); l?armonia con gli ecosistemi naturali, che comporta l?eliminazione di ogni spreco nell?uso delle risorse materiali ed energetiche e il controllo di ogni forma di inquinamento indotto nell?ambiente.

L?architettura bioclimatica per il recupero del patrimonio edilizio esistente
In Italia, come nel resto dell?Europa, oltre la metà dell?attività edilizia è dedicata alle ristrutturazioni e al retrofitting del patrimonio edilizio esistente. Il tema del recupero edilizio appare quindi come una delle priorità per ridurre i consumi energetici nel settore civile, in linea con gli obiettivi di contenimento delle emissioni di CO2 che l?Italia si è prefissata, in applicazione del protocollo di Kyoto.
Il progetto di retrofit energetico-ambientale opera entro forti limiti non potendo il progettista intervenire sul sistema ambientale già conformato (scelta del sito, esposizione, forma e dimensione degli ambienti, disposizione delle aperture, ecc) ). Il problema quindi si sposta su principi e strategie bioclimatiche possibili e sulla scelta di quella soluzione tecnica capace di realizzare un elevato miglioramento prestazionale.
L?architettura bioclimatica consente da un lato il recupero di tradizioni costruttive preindustriali e di metodi di climatizzazione ?senza impianti? del passato, dall?altro una ricerca di sistemi e materiali innovativi, in grado di captare energia, isolare dall?esterno o utilizzare in maniera selettiva i fattori naturali, progettati ad hoc per ottimizzare le prestazioni dell?edificio.

Per informazioni:
Rosaria Frisina: rosaria.frisina@chiaracomunicazione.it


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