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Bankitalia:microcredito arma efficace contro rischio usura

Strumenti di economia solidale per frenare il sovraindebitamento delle famiglie italiane

di Redazione

Ci sono “segnali di difficolta’” per le famiglie italiane. Il rischio e’ quello del “sovraindebitamento e del ricorso all’usura”. Per questo, c’e’ “la necessita’ di un costante impegno delle istituzioni, degli intermediari e delle associazioni per evitare che possano aumentare i rischi”.

E’ il monito che arriva dalla Banca d’Italia, con l’intervento del direttore centrale per la Vigilanza Creditizia e Finanziaria, Anna Maria Tarantola, alla giornata di studio su ‘Indebitamento delle famiglie e delle imprese in Italia (2007): il rischio usura’. Per ridurre il campo d’azione dell’usura “e’ necessario creare i presupposti per assicurare che l’incontro tra domanda e offerta di credito legale si realizzi in modo ottimale”, osserva Via Nazionale. In un contesto in cui la concorrenza, la trasparenza contrattuale e la conoscenza dei prodotti “sono fattori che contribuiscono alla prevenzione dell’usura”, Bankitalia avverte pero’ che non sono sufficienti di fronte “all’emergere di situazioni di maggiore difficolta’ economica nelle quali il rischio di usura si accresce notevolmente”. Per affrontare tali situazioni, “non sono sufficienti gli strumenti di mercato, ma e’ necessario predisporre interventi improntati soprattutto a principi di solidarieta’ sociale ed economica”. In questa prospettiva, secondo Anna Maria Tarantola, “possono contribuire in modo significativo le iniziative in tema di microcredito, quelle volte a fornire assistenza nella richiesta di finanziamento da parte di fasce di clientela a maggiore rischio; i Consorzi di garanzia collettiva fidi; le associazioni e le fondazioni antiusura”.

Per le famiglie che non riescono ad accedere con facilita’ al credito bancario, secondo Bankitalia, “una risposta idonea a coniugare le istanze di solidarieta’ sociale con le esigenze di efficienza finanziaria puo’ venire da iniziative di microcredito”. Esiste, infatti, “una crescente domanda potenziale di piccoli finanziamenti connessa alla diffusione delle forme di lavoro a carattere precario e al crescente sviluppo del segmento sociale degli immigrati, che mirano ad un miglioramento delle proprie condizioni di vita attraverso l’avvio di microimprese”.

La tesi della Banca d’Italia e’ che “attraverso la concessione di piccoli prestiti e il finanziamento di microattivita’ produttive si fornisce un contributo di assoluto rilievo alla riduzione di richieste di prestiti illegali”: si tratta di un settore nel quale “deve svilupparsi l’iniziativa congiunta del sistema bancario e delle associazioni”. Un tema su cui e’, invece, “opportuno si pronunci il legislatore e’ quello relativo al sovraindebitamento con l’obiettivo di trovare forme di sostegno alle famiglie che si trovano in una situazione di forte squilibrio tra livello di indebitamento e capacita’ economica di rimborso e che sono in una situazione oggettiva di rischio di usura”. Diversi sono i fattori che concorrono al sovraindebitamento e, spiega Tarantola, “non tutti direttamente riconducibili all’eccessivo ricorso al credito; va infatti considerato che tra le ”passivita”’ delle famiglie figurano anche debiti di diversa natura (spese sanitarie, abitative e di sussistenza)”


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