Sezioni

Attivismo civico & Terzo settore Cooperazione & Relazioni internazionali Economia & Impresa sociale  Education & Scuola Famiglia & Minori Leggi & Norme Media, Arte, Cultura Politica & Istituzioni Sanità & Ricerca Solidarietà & Volontariato Sostenibilità sociale e ambientale Welfare & Lavoro

Famiglia & Minori

Minori in schiavitù, Milano: pene più severe in Appello per i trafficanti

In primo grado erano stati condannati a pene che andavano dai 2 agli 11 anni. Oggi la seconda corte d'assise d'appello di Milano ha aumentato le condanne dai 6 ai 13 anni di reclusione

di Chiara Sirna

Condanne con pene più pesanti per 7 imputati su 8. Lo hanno deciso i giudici della seconda corte d’Assise d’Appello di Milano nei confronti della banda di rumeni che sfruttava ragazzini connazionali nella zona di piazza Trento a Milano, facendoli prostituire e rubare.
Per tutti loro le accuse sono di associazione a delinquere, riduzione in schiavitu’, violenza e minacce e sfruttamento della prostituzione minorile. Tra gli 8 imputati figurano anche due donne. In primo grado erano stati condannati a pene che andavano dai 2 agli 11 anni. Ma oggi la seconda corte d’assise d’appello di Milano, accogliendo in gran parte le richieste fatte dal sostituto procuratore generale, Laura Barbaini, ha per lo piu’ aumentato le condanne dai 6 ai 13 anni di reclusione.
Con la sentenza di oggi Marius Torok e’ stato condannato a 13anni di reclusione (11 anni e 5 mesi in primo grado), PompiliaNicula a 12 anni e 2 mesi (10 e 6 in primo grado), DimitruMoldovan a 12 anni (9 anni), Elisabeta Varga e Gheorghe Moldovana 8 anni e 6 mesi (rispettivamente 4 anni e 3 mesi e 4 anni e 6mesi in primo grado), Paul Sorin Rus a 7 anni (7 anni e 11 mesi,unico ad aver ottenuto uno sconto), Ionel Bircea a 6 anni (fu assolto dalla prima corte d’assise). Per l’ultimo imputato,Ovidiu Ghabenei, i giuici hanno rigettato l’appello, confermandoquindi la condanna a 2 anni. 5 imputati dovranno risarcire l’unico ragazzino che si e’ costituito parte civile e la somma darifondere sara’ stabilita in sede civile. Dovranno risarcire tutte le spese processuali.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA