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5 per mille: lettera a Zamagni

L'associazione ong italiane stende un memorandum sulle esclusioni per motivi formali. «Violata la Costituzione. Solo a Milano fuori 1.400 enti». Il presidente dell'Agenzia onlus: «Ho le mani legate»

di Gabriella Meroni

«Preoccupazione»: è quanto viene espresso in una lettera indirizzata al presidente dell?Agenzia per le onlus Stefano Zamagni da parte di Michele Romano, tesoriere dell?associazione delle ong italiane. Un sentimento molto diffuso di questi tempi tra le onlus italiane, a causa delle tante esclusioni dal 5 per mille 2007 per motivi puramente formali.

Tra questi motivi, spicca sicuramente il mancato invio della autocertificazione «di cui al Decreto del Presidente del Consiglio del 16 Marzo 2007, che avrebbe dovuto essere inviata dai beneficiari delle disposizioni relative alla erogazione del 5 per mille, in aggiunta e successivamente alla domanda di iscrizione presentata entro il 30 Marzo 2006». Tale mancato invio, sottolinea la lettera, ha comportato finora l?esclusione automatica dal 5 per mille.

«L?applicazione rigorosa di questa disposizione rischia di escludere circa un quarto delle Onlus», scrive Romano, aggiungendo che « le disposizioni in materia si sono susseguite in modo disordinato rendendo particolarmente difficoltoso il mantenersi aggiornati da parte di Associazioni, spesso gestite senza strutture stabili».

Il memorandum
L?associazione delle ong allega anche un memorandum sulla complessa vicenda dell?iscrizione al 5 per mille 2007, snodatasi attraverso passaggi che definire confusi è un eufemismo: dapprima istruzioni tecniche per l?invio dell?iscrizione telematica (quindi senza obbligo di invii tramite raccomandata), in seguito il vero e proprio decreto della Presidenza del Consiglio (che disponeva l?obbligo dell?autocertificazione da inviare con raccomandata), pubblicato però in Gazzetta Ufficiale solo pochi giorni prima della chiusura dei termini per candidarsi.

Insomma un vero pasticcio di cui pagheranno le conseguenze migliaia di onlus, pur in possesso dei requisiti richiesti per accedere al beneficio. «La posizione dell?Agenzia Entrate», nota ancora la lettera, «è di assoluta chiusura, e sembra orientata a escludere tutti gli enti che non hanno rispettato alla lettera la procedura. La dimensione del fenomeno è di assoluta rilevanza: notizie informali parlano infatti solo per Milano di circa un terzo degli aventi diritto, pari a quasi 1.400 enti».

La risposta
Stefano Zamagni, interpellato da Vita.it, ha rimandato la richiesta all?Agenzia delle Entrate, spiegando: «Questa purtroppo è una questione che l?Agenzia per le onlus, che presiedo, non può risolvere. Noi infatti per statuto possiamo dare soltanto pareri non vincolanti, ma non abbiamo alcun potere effettivo. Sulla questione del 5 per mille, sui pagamenti e sulle esclusioni, mi sono già espresso molte volte. Ma le decisioni spettano all?Agenzia delle Entrate. Se invece di un?Agenzia quella per le onlus fosse una vera e propria Authority, le cose sarebbero diverse: avremmo potere sanzionatorio ed effettivo, e i problemi del 5 per mille si potrebbero risolvere in breve tempo. Ma allo stato attuale siamo impotenti». «Spero davvero», conclude Zamagni, «che il mio appello sia ascoltato e i politici trasformino presto l?Agenzia in una vera Autorità, come vado chiedendo da tempo».

Authority o no, quel che è certo è che la situazione degli esclusi dal 5 per mille resta così com?è, cioè grigia. In attesa di una risposta, a questo punto, dell?Agenzia delle Entrate. I cui tempi e modi, si sa, non sono quelli di noi umani.


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