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Campagna esclusi 5 per mille: Visco «gira» l’istanza

L'Agenzia delle Entrate sommersa di istanze di autotutela. Anche se sono indirizzate all'Economia...

di Gabriella Meroni

Eh no, viceministro Visco, non si fa così. La campagna di Vita a favore degli esclusi dal 5 per mille 2007 sta andando a gonfie vele: tante adesioni, tante istanze di autotutela che vengono spedite ogni giorno, tramite raccomandata, all’attenzione del viceministro Visco con delega alle Finanze. Indirizzo sulla busta: ministero dell’Economia, via XX Settembre, Roma. E c’è un motivo: il ministero infatti è l’unico che può, come chiede proprio l’istanza, annullare il Dpcm del 2007 che ha provocato tante esclusioni per motivi formali dal beneficio di quell’anno. Che fa invece il buon Visco? Dirotta tutte le raccomandate alla sede dell’Agenzia delle Entrate, in via Giorgione 159. «Siamo sommersi dalle vostre lettere», confida infatti a Vita uno sconsolato funzionario. Peccato che le raccomandate non siano indirizzate a lui, che tra l’altro non può farci niente. L’ennesima dimostrazione di come lo Stato tratta i suoi cittadini. Questo comportamento, tuttavia, non inficia minimamente la validità della campagna: l’importante è infatti inviare l’istanza, che teoricamente potrebbe anche essere buttata nel cestino dal ricevente; l’invio stesso però innesca un procedimento amministrativo per cui, se entro 60 giorni il mittente non riceve risposta dal destinatario, può fare ricorso contro il silenzio. Inutile, quindi, «girare» le istanze tanto per non vederle.

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