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Celentano: L’Expo? Gioisco ma…

Sul suo blog Celentano scrive «Da come vanno le cose nel mondo, mi sembra di capire che poco o nulla si potrà fare per evitare che questo "capolavoro sospeso nel cielo" scivoli definitivamente in un

di Redazione

Teme la «gittata» (di cemento), Adriano Celentano. E per questo motivo da una parte gioisce «per la grande conquista fatta dall’Italia», ma dall’altra si adombra «sapendo da quali mani scaturiranno gli schizzofrenici progetti per materializzare un’opera che potrebbe veramente essere un messaggio per il mondo, se fosse dato in altre mani non inclini a speculazioni di stampo «sfigurativo».
È il giudizio a luci e ombre sull’assegnazione di Expo 2015 a Milano affidato da Adriano Celentano al suo blog, www.clancelentano.it. «Da come vanno le cose nel mondo, mi sembra di capire che poco o nulla si potrà fare per evitare che questo «capolavoro sospeso nel cielo» scivoli definitivamente in un precipizio senza fine», scive Celentano aprendo il suo intervento dedicato al tema della bellezza e citandosi (da Mondo in Mi7). «È sulla bellezza che si deve scommettere. La bellezza da regalare non ai ricchi egoisti ma agli operai che sono il motore del pianeta».
Nel blog, Celentano, critica tra l’altro alcuni architetti responsabili di «cancellare la nostra identità al punto da farci dimenticare chi siamo e da dove veniamo». «Nonostante l’operazione delittuosa intrapresa dagli archi-carnefici contemporanei – riflette ancora Celentano – abbiamo ancora in serbo una bellezza interiore che dobbiamo solo avere il coraggio di risvegliare, per mettere in atto quella che sarebbe la nuova rivoluzione economica. Ma dobbiamo fare presto, prima che questo angolo di «meraviglia» racchiuso ancora per poco dentro ognuno di noi, si addormenti definitivamente in un coma irreversibile nel quale ci stanno trascinando le nuove star dell’architettura… E il colpo di grazia è già in canna, scrive il molleggiato, pronto per la sua «gittata» finale sull’Expo.


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