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Kit anti-droga, Landi: “sono disposto a dialogare con gli studenti”

Questa la risposta dell'assessore alla Salute alla protesta organizzata dagli studenti contro l'introduzione del kit. Ma intanto ribadisce con forza la "pericolosità di tutte le droghe"

di Redazione

La protesta degli studenti milanesi, che hanno manifestato oggi davanti all’assessorato alla Salute contro l’introduzione del kit antidroga voluto dal Comune, è per l’assessore alla Salute del capoluogo lombardo un’occasione di dialogo. “Ho preso contatti con alcuni degli studenti che hanno manifestato in largo Treves – scrive in una nota Giampaolo Landi di Chiavenna – per creare l’occasione per un incontro nelle loro scuole e mi impegnerò con i presidi degli istituti perché questo possa diventare realtà al più presto”.
L’assessore ribadisce però con forza il suo no all’anti proibizionsimo. “Gli studenti che hanno protestato con foga davanti alla sede dell’assessorato – prosegue la nota – hanno ripetuto più volte che non è vero che tutte le droghe fanno male. Ecco, è su questo che dobbiamo intervenire con forza”.
Per Landi “tutte le droghe sono pericolose in quanto inquinanti il nostro cervello e il nostro corpo”. Landi poi entra nel dettaglio dei costi dell’iniziativa: “Il progetto ‘No alla droga, parliamone in famiglia’, meglio conosciuto come la distribuzione gratuita di un opuscolo informativo e del kit antidroga, è costato 16.000 euro.
Il secondo progetto è la promozione di stili di vita sani e comportamenti corretti riguardo la diffusione delle sostanze stupefacenti nelle scuole secondarie di primo grado di Milano. Il costo per il Comune di Milano è pari a 3.500 euro per ogni scuola e al momento gli istituti che hanno aderito sono una ventina”.

Molto netta, in merito al consumo di droghe, la posizione dell’assessore, contenuta in una nota divulgata dal Comune meneghino, che qui riportaiamo per intero.
?Gli studenti che hanno protestato con foga davanti alla sede dell?Assessorato hanno ripetuto più volte che non è vero che tutte le droghe fanno male. Ecco, è su questo che dobbiamo intervenire con forza. Non possiamo far passare un concetto di questo tipo ai nostri figli?, ha dichiarato Giampaolo Landi. ?Uno dei pericoli principali delle droghe è che possono essere piacevoli e il piacere è derivato da una alterazione dello stato mentale. Questa alterazione inizialmente gradevole sbilancia psiche e corpo con effetti e danni diversi per ciascuna droga. Alcune possono essere dannose in acuto e nell?immediato, mi riferisco a danni gravi sino alla morte subito dopo l?assunzione: droghe sintetiche, cocaina. I danni si possono sviluppare nell?uso continuato nel tempo, in modo cronico: questo è il caso di quelle sostanze stupefacenti a cui di solito ci riferiamo definendole ?leggere?.
Possiamo pertanto dire con sicurezza che tutte le droghe sono pericolose in quanto inquinanti il nostro cervello e il nostro corpo. Sottolineo, inoltre, l?assurdità di una società, soprattutto costituita da giovani, che si batte contro gli inquinanti e che poi accetta che sia inquinato il funzionamento proprio della mente e del corpo, unici tramiti che consentano di interagire con il mondo che si vorrebbe più pulito?.
?Vorrei che i ragazzi riflettessero sul concetto di pericolo?, ha proseguito Landi di Chiavenna, ?quando si utilizzano droghe in momenti di interazione con gli altri, come chi assume sostanze al lavoro ? ed accade sempre più spesso ?, queste persone divengono estremamente pericolose non solo per se stessi, ma per tutti coloro che con loro hanno a che fare: pensiamo a chi guida, a chi bada ai nostri figli, a chi gestisce questioni finanziarie. I dati che stima l?Istituto Mario Negri di Milano sono allarmanti. Quotidianamente in città si consumano 34.400 dosi di cannabis, 10.555 di cocaina, 2.800 di eroina, 411 di amfetamine. Il 4% degli abitanti tra i 15 e i 34 anni consumerebbe abitualmente cocaina?.
“Con questo progetto – conclude – abbiamo ben chiari alcuni obiettivi: ridurre la domanda di droghe, accrescere il livello di ?resistenza sociale? alle droghe e alla cultura della normalizzazione dell?uso di droghe nella popolazione, rendere coscienti i giovani e i loro educatori della presenza di un mercato di sostanze stupefacenti che tende sempre più a considerare le droghe come beni di consumo per il divertimento e per stare bene e inoltre vogliamo rinforzare le funzioni educative dell?istituzione scolastica e della famiglia?.
?Ho preso contatti con alcuni degli studenti che hanno manifestato in Largo Treves per creare l?occasione per un incontro nelle loro scuole e mi impegnerò con i presidi degli istituti perché questo possa diventare realtà al più presto. Siamo già al lavoro da tempo per organizzare corsi di educazione sessuale nelle scuole, mirati all?informazione e all?informazione dei ragazzi riguardo alla trasmissione delle malattie sessualmente trasmesse e alla contraccezione per una sana sessualità. Il mio impegno, su questi temi, è forte e determinato?, ha concluso l?assessore alla Salute.


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