Solidarietà & Volontariato

Droga, così la cocaina fa rotta verso l’Europa

Anche l'impennata dell'euro gioca un ruolo nel nuovo traffico mondiale. Come spiega l'esperto americano John Walters,

di Redazione

Il traffico di cocaina cambia rotte e destinazione, con un’impennata del 30% in un anno verso l’Europa e la crescente complicita’ del Venezuela, mentre cala il flusso verso gli Usa. E’ il quadro tracciato da John Walters, coordinatore Usa per la lotta alla droga e a capo del potente Ufficio della politica nazionale di controllo delle droghe (Ondcp), in visita a Bruxelles per alcuni incontri con la Commissione Europea. Walters ha puntato il dito soprattutto contro Caracas. “Siamo molto preoccupati – ha dichiarato – per l’incremento del traffico di cocaina verso l’Europa, che passa per il Venezuela e l’Africa Occidentale. A noi non interessa che il flusso diminuisca negli Usa per aumentare in Europa, il nostro obiettivo e’ di ridurre il traffico”. Alla domanda se la forza dell’euro contro il dollaro abbia un ruolo, Walters ha risposti che “si’, certamente e’ un fattore, ma soltanto uno dei molti”. Secondo Walters, uno dei problemi piu’ gravi e’ che “sempre piu’ il Venezuela sta diventando un porto sicuro per le Farcas colombiane, che sono ormai delle pure organizzazioni di traffico di droga”. I numeri sembrano dare ragione a Walters. Nel 2007 58,1 tonnellate di cocaina sono arrivate in Europa, via Africa, proprio dal Venezuela, nel 2006 erano 43 tonnellate. Per raffronto, nel 2000 erano 21,8. Complessivamente, il flusso di coca proveniente dal Venezuela e’ passato dalle 132 tonnellate del 2006 alle 250 del 2007, con un incremento del 52%.


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