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Famiglia & Minori

Miracolo italianonel cuore di Mosca

minori Nell'unica casa di accoglienza per malati oncologici

di Redazione

Molti bambini l’hanno chiamata da subito “casa”. A meno di due anni dalla sua inaugurazione, la foresteria della Clinica pediatrica Rdkb di Mosca ne ha già ospitati un centinaio. Piccoli con gravissime patologie oncologiche, che hanno affrontato migliaia di chilometri attraverso la Russia per giungere nell’unico ospedale attrezzato con reparti di oncoematologia e trapianto del midollo.
La Casa dell’Accoglienza è stata pensata proprio per loro, per evitare le lunghe degenze ospedaliere legate alle cure, ritornando ogni giorno in un luogo sicuro e tranquillo immerso nel verde e caratterizzato dalla solidarietà reciproca tra le famiglie ospiti.
Un vero miracolo italiano, di quelli che poi innescano processi virtuosi inarrestabili: resa possibile da una raccolta fondi dell’associazione italiana Aiutateci a salvare i bambini, che è arrivata fino a 470mila euro, la struttura è stata poi donata al Gruppo di volontariato Padre Aleksander Men’, che lavora quotidianamente nelle corsie più difficili dell’ospedale accanto ai bambini e ai loro genitori.
«La Casa dell’Accoglienza è la prima foresteria pediatrica modernamente intesa di tutta le Federazione Russa», ci dice da Mosca Lina Zinov’evna Saltykova, responsabile dei volontari.
Vita: Quanti bambini ha ospitato fino ad ora e con quali risultati?
Lina Zinov’evna Saltykova: Circa cento bambini, in genere con le loro mamme (ma a volte anche papà) provenienti dai reparti più problematici della clinica (Oncologia, Oncoematologia, Trapianto del midollo ed altri) e in qualche caso raro anche orfani in cura presso la struttura ospedaliera. I medici ci fanno sempre notare come i bambini in questa struttura si trovino più a loro agio dopo la chemio e le analisi parlano chiaro: si ristabiliscono più velocemente e l’appetito ritorna prima che in ospedale.
Vita: Accennava anche agli orfani malati. Come li accompagnate?
Zinov’evna Saltykova: Il progetto in partnership con Aiutateci a salvare i bambini si chiama Tu non sei solo! Orfani di Russia e prevede la visita in tutte le regioni della Federazione delle strutture di accoglienza per gli orfani (internat e orfanotrofi), uno screening dei bambini e successivamente una visita specialistica in loco. I piccoli con patologie conclamate vengono inviati a Mosca e ricoverati. La loro malattia, laddove non curata, non permetterebbe nemmeno la più flebile speranza.
Vita: A che punto siete con questo screening?
Zinov’evna Saltykova: Il progetto, come si può ben intuire, ha vita lunghissima: sinora sono state cinque le regioni visitate (su 89), quelle tra l’altro più vicine a Mosca, ed oltre 200 gli orfani ricoverati e curati.
Vita: C’è un progetto di accoglienza per loro?
Zinov’evna Saltykova: Il viaggio dall’orfanotrofio a Mosca di norma viene assicurato dalla struttura di accoglienza, che poi però non ha le risorse per le persone in grado di accudirli. Il nostro aiuto, nella quasi totalità dei casi, arriva fin dal portone di ingresso della clinica: abbiamo molte “njanje” (la nutrice della tradizione russa, ndr) che vivono in ospedale con gli orfani che hanno un’età variabile, da qualche mese sino ai 17/18 anni. Ovviamente anche per loro valgono le attività che svolgiamo in ospedale con tutti gli altri bambini: occupazioni artistiche, musicali, pagamento delle terapie e dei farmaci per i meno abbienti, ricerca di strutture specialistiche per indagini cliniche sino alla fornitura di vestiti e di giocattoli.
Vita: Quante adozioni sono state fatte?
Zinov’evna Saltykova: Molti bambini sono “orfani sociali” e quindi spesso privi del decreto di adottabilità necessario. Nei primi tre anni del progetto siamo stati comunque in grado di far adottare oltre venti bambini con adozione nazionale. Il dato è, credo, interessante.
Vita: State curando l’apertura di una nuova foresteria: quando aprirà?
Zinov’evna Saltykova: Devo dire che l’apertura della Casa dell’Accoglienza ha assunto un significato estremamente importante per tutta la Clinica Rdkb. Le autorità sanitarie hanno avuto verso la clinica pediatrica un occhio, diciamo, di maggior attenzione e la clinica è entrata nel novero dei soggetti partecipanti ai “Progetti nazionali”. Ma il fatto che più mi piace ricordare è una della tante belle storie che accadono a Mosca: un imprenditore che ci ha fatto visita ha potuto verificare di persona la situazione della Casa dell’Accoglienza e, informato sul progetto in favore degli orfani, ha deciso di donarci 500mila euro! Con questa eccezionale donazione ora stiamo costruendo una struttura “gemella” per ospitare gli orfani nei periodi fra un ricovero e l’altro, allontanandoli in tal modo dall’orfanotrofio e dando loro una chanche maggiore di guarigione.


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