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Trapianti: la Chiesa favorevole da 40 anni

Da Papa Pacelli a Wojtyla

di Redazione

Fu Pio XII il Pontefice che, nell’era moderna, cominciò a parlare di trapianti d’organi, un’intuizione che ha segnato il cammino del magistero della Chiesa nel corso dei decenni del secondo dopoguerra fino ad oggi.

Così, quando circa 40 anni fa la scienza medica approdò al concetto di morte cerebrale e di conseguenza alla possibilità di procedere ai trapianti d’organi, la Santa Sede diede il suo assenso alle nuove pratiche mediche. Pio XII, tuttavia, già nel 1956 si esprimeva a favore degli xenotrapianti, cioè dei trapianti con organi derivanti da animali. In particolare Pacelli parlava della possibilità del trapianto di una cornea d’animale all’uomo, era l’inizio dell’era di una rivoluzione scientifica che avrebbe poi portato all’espianto di organi dall’essere umano con le conseguenze in campo etico che ne sarebbero derivate. Il 29 agosto del 2000, nel corso del Giubileo incontrando la Società dei trapianti, Giovanni Paolo II affermava: «I trapianti sono una grande conquista della scienza a servizio dell’uomo e non sono pochi coloro che ai nostri giorni sopravvivono grazie al trapianto di un organo».


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