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Economia & Impresa sociale 

Equosolidale: uno su tre dice sì

Al Salone del Gusto un'indagine di Colidiretti: il 32 per cento consuma almeno qualche volta prodotti alimentari del commercio equo e solidale

di Maurizio Pagliassotti

Quasi un italiano su tre (32 per cento) consuma almeno qualche volta prodotti alimentari del commercio equo e solidale anche se la percentuale è in calo rispetto al 2007. E’ quanto emerge da una analisi Coldiretti-Swg sulle abitudini alimentari degli italiani nel 2008 divulgata in occasione dell’apertura del salone del Gusto e di Terra Madre promossi da Slow food. Dall’Indagine – sottolinea la Coldiretti – si evidenzia che il 29 per cento degli italiani dichiara di non consumare mai prodotti cosidetti equo e solidali ed una percentuale analoga dice di farlo solo raramente. L’attenzione verso questi prodotti è la conferma – precisa la Coldiretti – della volontà di un segmento importante della popolazione di dare un valore etico ai propri acquisti anche in condizioni di crisi economica che spingono verso un risparmio che ha provocato un calo (- 22 per cento) di coloro che hanno acquistato almeno qualche volta. Questa propensione si riscontra anche nel desiderio di conoscere in etichetta il luogo di origine della componente agricola contenuta negli alimenti espresso dal 98 per cento dei cittadini italiani. Peraltro l’attenzione ai prodotti del commercio equo e solidale non fa venir meno l’apprezzamento per il cibo Made in Italy con nove italiani su dieci che sono d’accordo sul fatto che “se il prodotto alimentare è italiano sono più sicuro da dove proviene e quindi mi fido di più”.  Un’attenzione che trova riscontro nel fatto che secondo gli italiani il primato del Made in Italy a tavola è dovuto, nell’ordine, al gusto, alla sicurezza e alla genuinità piuttosto che al costo. La fiducia nel cibo Made in Italy è giustificata dai primati conquistati dall’agroalimentare nazionale nella qualità e nella sicurezza alimentare con la leadership di ben 174 denominazioni di origine italiane riconosciute nell’albo comunitario (il 21 per cento del totale) e il fatto che un’impresa biologica europea su tre è italiana, che la superficie nazionale coltivata a biologico con oltre un milione di ettari rappresenta più di un quarto del totale coltivato a livello Ue, senza dimenticare il divieto sancito a livello nazionale di coltivare produzioni biotech. Ma anche  – continua la Coldiretti – il record assoluto del 99 per cento di campioni regolari di frutta, verdura, vino e olio, con residui chimici al di sotto dei limiti di legge che conferma che la frutta e la verdura Made in Italy sono le più sicure in Europa con una presenza di residui nettamente inferiore a quella di altri Paesi produttori dove le irregolarità rilevate per i prodotti alimentari sono superiori di tre volte in Germania, quattro volte in Francia e Spagna e di oltre 6 volte in Olanda. E sul piano quantitativo l’agricoltura italiana è in Europa il primo produttore di riso, vino, tabacco, frutta fresca e ortaggi freschi; il secondo produttore di fiori, uova e pollame; il terzo produttore di carne bovine, barbabietola da zucchero, di frumento. Questi primati potranno essere “visitati” nello stand interattivo di Coldiretti – Campagna Amica posto nel padiglione 2 del Salone del Gusto dove sarà possibile affrontare on line un viaggio nella “campagna amica”, ma anche conoscere la prima rete dei farmers market italiani, assaggiare del latte crudo italiano o scoprire le iniziative a chilometri zero avviate dalla Coldiretti nelle diverse regioni. La Coldiretti affiancherà Slow Food nell’organizzazione di terra madre dando ospitalità nelle “Case Coldiretti” ad oltre mille agricoltori provenienti dai diversi continenti con lo scopo di favorire un confronto che avrà come filo conduttore un modo diverso di intendere l’agricoltura, più attento alle risorse ambientali, all’origine territoriale dei prodotti, alla dignità dei lavoratori e alla salute dei consumatori.

LA FREQUENZA DI ACQUISTO DI CIBI EQUO E SOLIDALI DEGLI ITALIANI       NEL 2008
                                                          2007                                     2008
REGOLARMENTE                                      6 %                                       6 %
QUALCHE VOLTA                                     35 %                                     26 %
RARAMENTE                                           22 %                                     29 %
MAI                                                       37 %                                     29 %
Fonte: Indagine Coldiretti/Swg


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