Cooperazione & Relazioni internazionali

Basta aizzare all’odio

«Prima o poi i palestinesi devono imparare a convivere con Israele. Chi li aizza all’odio è sadico e opportunista». Ali Hussein Hassoun, artista mussulmano dice la sua sulla crisi di Gaza

di Redazione

Tra le tante reazioni che giungono su quello che sta accadendo in queste ore nella Striscia di Gaza, pubblichoamno questa riflesssione di Ali Hussein Hassoun. Ali Hussein Hassoun, nativo libanese, oggi artista affermato in Italia, è uno dei componenti della redazione di Yalla Italia. Il suo è un giudizio chiaro, coraggioso, e soprattutto supportato dalle sue scelte di vita. Per questo lo pubblichiamo, come risposta a tutti i fanatismi che in queste ore avvelenano le menti e si rendono indirettamente responsabili delle nuove morti che insanguinano quel pezzo di mondo.

di Ali Hussein Hassoun

Il dibattito di questi giorni mi ha fatto comprendere che non tutti sono pronti ancora al dialogo interculturale e confondono la spiritualità con la politica e le divisioni identitarie e religiose! Io solidarizzo con i civili di Gaza perché ho vissuto con la mia famiglia la loro esperienza per lunghi periodi della mia vita sotto i bombardamenti israeliani del sud del Libano e non per sentito dire!.

La mia scuola era vicinissima al campo profughi di Ain el Helwe ai sobborghi di Sidone. Ho visto anche Sabra e Chatila pochi mesi prima di venire in Italia. Ho dovuto fare grandi sforzi per comprendere il valore della pace e nel mio piccolo sto trasformando l’odio ed il rancore in amore e comprensione.

Nell’ultima guerra tra Israele e Hezbollah nel 2006 è stato bombardato il mio villaggio Gazieh per tre giorni con più di trenta morti. Non basta scrivere Shalom in fondo ad una e-mail per dire che vuoi veramente la pace. È un percorso interiore che io ho deciso di affrontare con coraggio perché l’unica soluzione a tutti i problemi del Medioriente è riconoscere Israele ed il suo diritto a vivere in pace in mezzo agli arabi.

In Israele ci sono spesso manifestazioni di pacifisti israeliani a favore dei palestinesi e dei loro diritti e secondo me la società israeliana è stanca ed è pronta per una pace totale. Due giorni fa invece, oltre alle solite manifestazioni rabbiose, in Iran è stata attaccata la casa del premio Nobel per la pace l’attivista per i diritti umani Shirin Ebadi con l’accusa di essere complice con i sionisti! La propaganda è degna dei regimi autoritari che non vogliono la libertà dei loro popoli. I palestinesi devono convivere prima o poi con i loro vicini israeliani. Chi continua ad aizzare loro contro Israele è soltanto un sadico e opportunista.


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