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Cooperazione & Relazioni internazionali

CLIMA. Greenpeace contro Prestigiacomo

Per l'organizzazione ambientalista sono inaccettabili i fondi cattura CO2

di Redazione

‘Affermare che occorre dare gli incentivi destinati alle rinnovabili, i certificati verdi, a tecnologie di cattura e sequestro della CO2, e’ una mostruosita’ inaccettabile e significa riproporre l’inganno odioso delle fonti assimilate a danno delle vere fonti rinnovabili che gia’ oggi sono in grado di dare un contributo alla riduzione dei gas serra”. Cosi’ Greenpeace commenta le dichiarazioni del ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, riportate oggi dal quotidiano ‘Il Sole 24 Ore’. Secondo l’organizzazione ambientalista, infatti, “la cattura e il sequestro della CO2 (Ccs) e’ una falsa soluzione per ridurre le emissioni di gas serra, in quanto la tecnologia non e’ affatto affidabile ed esistono ancora una serie di interrogativi da risolvere. Anche se queste criticita’ venissero risolte oggi, la Ccs non sara’ disponibile prima del 2020. Al mondo – evidenzia – non esiste ancora alcun impianto di scala industriale dotato di Ccs”. ”Riversare milioni di euro in una tecnologia immatura a scapito di tecnologie gia’ consolidate e in grado di far raggiungere gli obiettivi del 20-20-20 e’ una pazzia – afferma Francesco Tedesco, responsabile campagna Energia e Clima – Il ministro continua a credere alle favole che le vengono propinate dall’industria interessata a inquinare come e piu’ di prima, senza recepire le richieste delle associazioni ambientaliste. Un comportamento inaccettabile”.


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