Sanità & Ricerca

Il coach in campo

Fondazione Cariplo ha stanziato 4 milioni di euro per un innovativo progetto di inclusione lavorativa di pazienti psichiatrici

di Maurizio Regosa

Lavoro & psiche. Ovvero come affrontare, in modo nuovo, il groviglio di conseguenze generate dai disturbi psichiatrici. Affrontandole con lo strumento inclusivo del lavoro (come avveniva nel film Si può fare, interpretato da Claudio Bisio, in copertina) e con un metodo prudente che non manda allo sbaraglio i pazienti. È il nuovo progetto per il quale Fondazione Cariplo ha messo a disposizione 4 milioni di euro e che sta presentando in questi giorni in una serie di incontri nelle città in cui Lavoro & psiche sarà sperimentato.

Un bisogno disatteso

I residenti lombardi che sono in contatto con i servizi psichiatrici sono circa 110mila; il 25% di loro soffre di un disturbo psichiatrico grave, che è spesso causa di isolamento e di esclusione sociale. Un fenomeno sul quale le stesse famiglie spesso mantengono un doloroso riserbo. Ad aggravare la già delicatissima situazione, si aggiunge la frequentissima mancanza di lavoro, considerato dagli esperti uno strumento fondamentale e necessario di autonomia e riabilitazione. Come del resto riconosce anche il Piano regionale per la salute mentale, un impiego potrebbe aiutare queste persone a uscire dal circuito dell’assistenza (con significativi vantaggi per loro, per la collettività e per le aziende).

L’iniziativa

Fondazione Cariplo, con il sostegno della Direzione generale Sanità della Lombardia, ha perciò promosso  il progetto Lavoro & psiche che sarà sperimentato nelle Asl di Bergamo, Como, Milano1 e Sondrio e che è stato messo a punto con la collaborazione della Regione, di Confcooperative Lombardia, dell’Unione regionale associazioni per la salute mentale, di Assolombarda, Ala Sacco (Azienda lavoro e apprendimento del Sacco di Milano) e Asvapp (Associazione per lo sviluppo della valutazione e l’analisi delle politiche pubbliche).

Particolarmente innovativo l’approccio del progetto che prevede di procedere all’inserimento lavorativo con l’aiuto di una figura specifica, il coach, il quale – in sinergia con i servizi –  prende in carico per due anni un certo numero di pazienti psichiatrici e, grazie alla rete messa a disposizione dai tavoli tecnici, attiva tutti gli interventi funzionali ad un percorso di integrazione lavorativa efficace e personalizzato. Saranno 15 i coach distribuiti nei territori coinvolti (in tutto, 8 aziende ospedaliere e 29 centri psico-sociali) che, nell’arco di un triennio, prenderanno in carico per il percorso di integrazione lavorativa 150 pazienti.

La verifica

Un altro elemento qualificante del progetto è il disegno di valutazione che, mediante l’utilizzo di una rigorosa metodologia (lo studio controllato randomizzato), misurerà gli effetti dell’intervento sulla condizione lavorativa. Ai 150 pazienti selezionati saranno affiancati 150 colleghi che invece non beneficeranno dell’accompagnamento. L’analisi dei comportamenti e del benessere delle due gruppi permetterà – attraverso  strumenti di diagnosi psichiatrica e questionari ad hoc – di sottoporre a verifica l’efficacia di Lavoro & psiche. «Un progetto molto ambizioso», commenta il presidente della fondazione, Giuseppe Guzzetti, perché una occupazione in azienda «è un traguardo importantissimo». «Il successo di questa iniziativa», prosegue, «non dipende solo dal trovare imprenditori e aziende disposte a mettersi in gioco su un fronte così complesso, ma dipende molto dal contesto di reti solidali a supporto che si riuscirà a realizzare».  

Per maggiori informazioni, www.fondazionecariplo.it

 


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