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Se Dio vuole, ce la posso fare

Le ultime ore di studio dei maturandi di Portofranco, scialuppa di salvataggio per 1.200 ragazzi milanesi

di Sara De Carli

Milano, the day before. Dei 1.200 studenti delle superiori che durante l’anno scolastico hanno affollato le aule di Portofranco, questo pomeriggio ne sono rimasti solo 38. Gli irrudicibili sono, ovviamente, i maturandi. Più qualcuno che si è beccato un debito e vuole rimediare subito, liberarsene e andare in vacanza. L’aula più frequentata è – c’era da scommetterci – quella dove ci sono i prof di matematica. Professori, in pensione o no, studenti universitari, professionisti: 350 volontari si alternano qui tutti i pomeriggi dell’anno per seguire i ragazzi nello studio, con lo straordinario e indiscutibile rapporto di 1 a 1. Su 1.200 ragazzi iscritti, 400 sono stranieri.
Paura. È questa la prima risposta che i ragazzi danno. Ma seguita da una precisazione che stupisce: «Non perché non la so fare, ma perché ci tengo». Lo dice Irieny, 18 anni, egiziana d’origine ma in Italia da quando aveva due anni, riferendosi alla seconda prova, che per lei sarà di matematica. La maturità la fa al liceo scientifico Marconi, con una tesina sul sublime nell’eperienza dell’infinito. Per il tema di oggi, spera che esca il futurismo, «la cosa più facile del mondo». E dopo vorrebbe fare ingegneria.
Il toto-tema lo azzarda solo Jawaria. Vent’anni, pakistana, in Italia da sei anni, frequenta il Liceo delle Scienze Sociali Kandinsky: «Per me viene il verismo». Ma più che altro è un wishful thinking, ha fatto la tesina sulla donna in oriente e occidente, e per letteratura ha messo Matilde Serao. Jawaria porta il velo. «Hai fatto il confronto nella tesina, lo vivi tu ogni giorno… quale modello prefrisci?». Risposta netta: «Il meglio di tutti e due».
Anche Faiza, la sua gemella, ha le idee chiare. Stessa scuola, velata anche lei, tesina sulla belle epoque, quest’anno ha amato Freud e odiato Nietzsche: «Dio è morto… non mi piace». La sua preoccupazione vera è l’orale. Tira fuori un foglio stampato da internet, sopra ci sono i nomi della sua commissione. I commissari esterni (tornati quest’anno) sono tutti uomini. «E io davanti agli uomini che non conosco vado sempre un po’ in palla. Ma evidentemente Dio vuole così. E, se Dio vuole, ce la posso fare».

Portofranco onlus è un centro di aiuto allo studio per studenti in difficoltà delle scuole superiori, nato nel 2000 dall’idea di alcuni insegnanti. È aperto tutti i pomeriggi, dalle 14,30 alle 18,30. L’accompagnamento allo studio è gratuito. Info: www.aiutoallostudio.org


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