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Sostenibilità sociale e ambientale

Cari leader, vi teniamo sempre “sotto pressione”

La campagna della Coalizione contro la povertà

di Redazione

«Press the 8» è lo slogan. Scopo: trasformare le promesse sugli obiettivi
del millennio in realtà.
Ecco come si sono mosse le ong. E come si muoveranno a L’Aquila
La Gcap – Coalizione Italiana contro la povertà è la piattaforma di più di 70 organizzazioni rappresentanti più di 10 milioni di italiani e legata alle piattaforme omologhe in tutto il mondo: una voce unica che da Sud a Nord fa pressione sui Paesi del G8 affinché i leader politici si assumano la responsabilità di agire subito contro la povertà e nel rispetto delle promesse fatte. L’obiettivo principale della Gcap è quello di dar voce alle richieste e alle necessità dei Paesi del Sud del mondo, affinché queste istanze vengano riconosciute e fatte proprie dall’Unione Europea, dalla comunità internazionale e dagli 8 Paesi più ricchi del mondo, venendo inserite nei documenti finali redatti dal G8.
Un grande sforzo di coordinamento e di mediazione, guidato dalla consapevolezza che bisogna provare a tutti i costi a trovare un dialogo con i governi, per dare risposte alla crisi del modello di sviluppo globale e affrontare le sfide legate a crisi alimentare, finanziaria, climatica, economica e sociale. La Gcap quindi è il tavolo di interlocuzione riconosciuto dalla presidenza del Consiglio come rappresentativo della società civile organizzata, con la quale, tramite l’ufficio sherpa, si mantiene un costante rapporto di contatto e di incontri.
Al vertice dell’8-10 luglio a L’Aquila la Gcap ci arriva dopo aver presidiato le varie ministeriali preparatorie, in modo particolare il G8 Ambiente a Siracusa, dove ha coordinato la partecipazione delle organizzazioni della società civile, trovando un ministro Prestigiacomo ben disposto e che ha inserito ufficialmente l’incontro con tutti i ministri dell’Ambiente presenti, e il G8 Sviluppo a Roma, che è stato preceduto da un incontro con il ministro Frattini e l’intervento dei due portavoce della Gcap all’Africa Partnership Forum. L’appuntamento-chiave è poi quello del 2 luglio: l’incontro con il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi.  Un’occasione per rilanciare la richiesta di definire chiaramente quale ruolo intende giocare l’Italia, in qualità di presidente del G8, nella lotta globale alla fame e alla povertà e in risposta agli impegni cruciali nel 2009 rispetto ai cambiamenti climatici.
Ricordiamoci che il bilancio della crisi dell’attuale modello di sviluppo globale è drammatico, frutto di squilibri strutturali, e cioè di scelte politiche errate e di promesse mai mantenute: più di 1 miliardo di persone nel mondo vivono in povertà; ogni 5 secondi un bambino muore di fame; ad oggi sono 700 milioni i lavoratori informali che vivono con meno di 1,25 dollari al giorno e circa un miliardo e 200 milioni con meno di 2 dollari al giorno; senza contratto di lavoro né tutele sociali, nel 2020 i due terzi della popolazione mondiale attiva potrebbe trovarsi a lavorare in queste condizioni; per ogni dollaro speso in cooperazione allo sviluppo, 10 dollari sono spesi in armamenti; i prezzi mondiali dei cereali sono aumentati del 71% rispetto al 2005; nel 2015 potrebbero essere 375 milioni le persone colpite ogni anno da calamità legate ai cambiamenti climatici, cioè più del 50% rispetto agli attuali 250 milioni; 72 milioni di bambini nel mondo non vanno a scuola; 33 milioni di persone nei Paesi del Sud del mondo sono affette da virus Hiv e queste cifre stanno aumentando; nei Paesi poveri, ogni minuto muore una madre di parto per carenze ed inefficienze del sistema sanitario; un miliardo di persone vive senza accesso all’acqua pulita, e due miliardi senza strutture igienico-sanitarie di base.
Cosa si può fare? Una grande “pressione”, tutti insieme, sugli “8 Grandi” perché dimostrino la concretezza e la serietà degli interventi e il rispetto delle promesse e degli impegni già assunti a livello internazionale, a partire dalla firma per gli 8 Obiettivi di sviluppo del Millennio. «Press the 8 contro la povertà» è lo slogan della campagna in corso: più saremo, più avremo peso sulle decisioni dei potenti.


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