Sostenibilità sociale e ambientale

Dal Gran Sasso un monito di ghiaccio per i big del mondo

Disagi e opportunità per il territorio

di Redazione

Il Calderone, un ghiacciaio sempre più piccolo, ricorderà come il tempo delle azioni non sia più rinviabile Dall’8 al 10 luglio, la città de L’Aquila dove, giorno dopo giorno, cresce il malcontento sulla gestione della ricostruzione post terremoto, ospiterà il Summit dei Capi di Stato e di governo dei Paesi più “influenti”.
La decisione di effettuare il G8 a L’Aquila è una scelta sicuramente evocativa, che consentirà di mantenere alta l’attenzione sulle popolazioni colpite, ma che ha aggiunto alle enormi difficoltà scaturite dal terremoto quelle logistiche legate all’organizzazione di un evento così importante. Senza considerare il rischio che le foto e le riprese degli effetti del sisma, che in quei giorni saranno rilanciate dalla stampa e dalle televisioni di tutto il mondo, finiscano per caratterizzare l’immagine dell’Abruzzo per i prossimi anni: cosa non certo auspicabile per una regione ed un territorio particolarmente vocati al turismo.
A questo poi si aggiungono le limitazioni alla libertà di movimento che molti giorni prima dell’avvio del G8 sono state imposte a L’Aquila e dintorni e che certo non hanno facilitato la vita dei cittadini né l’attività delle imprese impegnate nell’opera di recupero e ricostruzione.
Come sempre, al margine del G8, associazioni, comitati ed organismi hanno programmato iniziative ed incontri alternativi a quelli ufficiali.
E se da alcuni comitati nazionali è stato lanciato un corteo a L’Aquila per il 10 luglio, le realtà abruzzesi hanno chiarito di non volere organizzare manifestazioni classiche in città, anche per non aumentare i disagi delle popolazioni colpite dal terremoto.
Ma certo non mancheranno eventi importanti a partire dalla «”Fiaccolata per la ricostruzione sociale, con memoria, verità e giustizia» del 6 luglio che culminerà alle 3 e 32, l’ora della scossa principale.
E varie altre iniziative simboliche sono in programma, anche in altre città abruzzesi, per richiamare l’attenzione del mondo su temi fondamentali come la lotta ai cambiamenti climatici, la protezione dell’ambiente, il riconoscimento del diritto di asilo e la tutela dell’acqua quale bene comune della collettività.

Acqua e ghiaccio
Proprio sul tema dell’acqua, approfittando che il 9 luglio inizierà il processo contro i gestori del servizio idrico rinviati a giudizio per aver fornito a molti Comuni del pescarese e del chetino acqua prelevata dai pozzi posti a valle della grande discarica abusiva di Bussi e giudicata «non idonea al consumo umano» dall’Istituto superiore di sanità, si terranno iniziative per ricordare come nel XXI secolo avere acqua potabile dai rubinetti delle proprie abitazioni può essere un diritto negato anche in un Paese che fa parte degli “8 Grandi della Terra”.
Mentre dalle vette della catena del Gran Sasso, il Calderone, il ghiacciaio più meridionale d’Europa, oggi in netta riduzione a causa dell’innalzamento delle temperature, sarà lì a ricordare a tutti i “potenti” come non sia più rinviabile il tempo delle azioni concrete per cercare di fermare i cambiamenti climatici in atto.


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