Leggi & Norme

Biotestamento rimandato a settembre

La Commissione Affari sociali chiude i lavori senza aver deciso quale sarà il testo base della discussione

di Sara De Carli

Il 30 luglio la Commissione Affari sociali della Camera ha chiuso i suoi lavori, prima della pausa estiva. L’esame delle proposte di legge sulle dichiarazioni anticipate di trattamento, quindi, ripartirà a settembre. Senza che nulla si sia  deciso su quale sarà il testo base della discussione.

Il dato positivo, tuttavia, è che l’ultima seduta di luglio si è chiusa con un intevento di Livia Turco, (Pd), che «dà atto alla presidenza di aver creato le condizioni di un confronto costruttivo e sereno» (mentre la sua collega Maria Antonietta Coscioniha criticato il Governo che ha «proposto, di fatto, di “strozzare” la discussione generale sul testamento biologico: le audizioni sono giudicate inutili, in quanto sarebbe sufficiente il lavoro svolto dal Senato, e, come testo base, occorrerebbe adottare il testo trasmesso dal Senato», ha detto).

Il testamento biologico è nell’ordine del giorno della Commissione affari sociali della Camera dall’8 luglio: oltre al testo Calabrò, approvato dal Senato a fine marzo, sono depositate 11 proposte di legge. Il relatore, Domenico Di Virgilio, aveva detto: «Io spererei che per fine luglio, facendo due sedute a settimana, si possa concludere la discussione in Commissione, e poi a settembre andare in Aula».
Per ora invece il dibattito è stato monopolizzato da una domanda: «Da dove si riparte?». Il Pd infatti, guidato da Livia Turco, fin dall’inizio aveva dichiarato che «il dialogo auspicato dal relatore» può esserci solo se «la maggioranza accetterà di procedere all’elaborazione di un nuovo testo unificato, invece di adottare come testo base il progetto di legge trasmesso dal Senato» e aveva chiesto una “bozza Di Virgilio”.

Il nodo che non è stato ancora sciolto. Come pure non è stato deciso se anche alla Camera si potranno svolgere delle audizioni preliminari: c’è chi dice che allungherebbero solo i tempi e che bastano quelle già convocate dal Senato e chi invece le ritiene un momento indispensabile, visto che il lavoro del Senato ha avuto luogo in un momento in cui la materia aveva un particolare impatto emotivo, subito dopo la morte di Eluana Englaro.


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