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Cooperazione & Relazioni internazionali

Greenpaece chiede una riserva naturale

Una delegazione di Greenpeace sarà presente al prossimo incontro delle Parti della Convenzione di Barcellona, che si terrà a Marrakesh in Marocco dal 3 al 5 di novembre

di Redazione

Una delegazione di Greenpeace chiederà l’istituzione di una rete di riserve marine e lo sviluppo di un nuovo modello di “governance” integrata per salvaguardare il fragile ecosistema marino del Mediterraneo.
La Convenzione di Barcellona è il principale accordo internazionale per la protezione del Mediterraneo. A Marrakesh la responsabile della Campagna Mare di Greenpeace Italia parlerà dell’importanza di proteggere aree particolarmente sensibili e ricche di biodiversità all’interno del bacino Mediterraneo, come il Canale di Sicilia.

Il Mediterraneo, un bacino di immenso valore ambientale, rappresenta solamente lo 0.7% della superficie marina globale, ma ospita circa il 9% delle specie marine conosciute, purtroppo si trova oggi in uno stato di grave degrado per l’impatto di attività di pesca eccessive e distruttive, dell’inquinamento, di un esagerato sviluppo costiero  e – in modo crescente – del cambio climatico. Nonostante gli stati mediterranei si siano  impegnati ad avere una rete attiva di aree marine protette entro il 2012, meno dell’1% del Mediterraneo è davvero protetto.

All’incontro in Marocco saranno presenti i rappresentanti per l’ambiente dei vari paesi del Mediterraneo, tra cui l’Italia, chiamati a sviluppare un piano concreto per la designazione di aree marine a speciale protezione. Come contributo a questo processo, Greenpeace ha condotto uno studio (1) che dimostra il grande valore biologico del canale di Sicilia. Questa estate, inoltre, la nave ammiraglia di Greenpeace, Rainbow Warrior, ha navigato nel canale raccogliendo una notevole documentazione fotografica di questi habitat unici.

“Greenpeace esorta l’Italia a svolgere un ruolo guida nella designazione di aree marine protette e nello sviluppo di efficaci sistemi per la loro effettiva gestione, a cominciare dagli ambienti marini più vicini alle nostre coste, come il canale di Sicilia” – afferma Giorgia Monti, responsabile della Campagna Mare.

Due giorni fa Greenpeace ha inviato una lettera al Ministro dell’Ambiente Italiano con una copia dei documenti che l’associazione presenterà in Marocco(2).
Affinché il canale di Sicilia possa essere dichiarata area a protezione speciale il governo italiano dovrà presentare, entro il 2011 agli stati aderenti alla Convenzione di Barcellona, una proposta congiunta con un altro stato del Mediterraneo.

Durante l’incontro delle Parti, Greenpeace proporrà inoltre di rinnovare l’intero sistema, ora estremamente frammentato, che si occupa di gestire e proteggere il Mediterraneo.

“Proponiamo –spiega Monti-  di riunire la miriade di enti che oggi regolamentano i differenti settori come pesca, trasporto, biodiversità, facendoli rientrare all’interno di un unico sistema coordinato che abbia al centro la Convenzione di Barcellona. Un esempio di quanto questo cambio di rotta sia necessario e urgente è rappresentato dal pericolo di estinzione in cui ora si trova il tonno rosso, specie chiave per l’ecosistema mediterraneo”.

(1)    Link Rapporto GP Tesori in alto mare
http://www.greenpeace.org/italy/ufficiostampa/rapporti/tesori-mediterraneo
(2)    Link lettera ai ministri dell’ambiente
http://www.greenpeace.org/raw/content/italy/ufficiostampa/file/lettera-prestigiacomo


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