Sanità & Ricerca

Oms: nel 2009 curati di Hiv 79mila bambini in più

È il risultato raggiunto grazie agli sforzi della lotta mondiale all'Aids condotta nel 2009

di Lorenzo Alvaro

Altri 79 mila bambini nel mondo hanno potuto ricevere cure salvavita contro l’Hiv. È il risultato raggiunto grazie agli sforzi della lotta mondiale all’Aids fra la fine del 2008, quando i bimbi in cura erano 276 mila, e la fine del 2009, con il numero aumentato a 355 mila piccoli pazienti in terapia. Il bilancio è dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), che in occasione della Conferenza mondiale sull’Aids in corso a Vienna tira le somme e ammonisce: il risultato è buono ma bisogna fare di più.
«Il fatto che sempre più bambini ottengano cure antiretrovirali», ha detto Hiroki Nakatani, Assistant Director General per l’Hiv, la tubercolosi, la malaria e le malattie tropicali neglette dell’Oms, «è molto incoraggiante, ma abbiamo l’opportunità di fare di più per promuovere un’esistenza sana per neonati e bambini». Ad esempio, un numero molto limitato di bimbi al di sotto di un anno d’età ha iniziato il trattamento contro l’Hiv in parte a causa dell’assenza di test diagnostici adeguati. Senza di essi, l’Oms stima che un terzo dei bebè sieropositivi è destinato a morire prima di compiere un anno d’età. È necessario dunque uno sforzo ulteriore per migliorare la diagnosi dell’infezione e allo stesso tempo la terapia delle donne sieropositive in gravidanza, tema sul quale l’Oms ha emanato nuove raccomandazioni: per queste pazienti è necessario il trattamento antiretrovirale precoce. «Eliminare la trasmissione madre-figlio dell’Hiv è possibile», assicura Paul De Lay, direttore esecutivo programmi dell’Unaids, «con un investimento relativamente limitato».

 

 


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