Sezioni

Attivismo civico & Terzo settore Cooperazione & Relazioni internazionali Economia & Impresa sociale  Education & Scuola Famiglia & Minori Leggi & Norme Media, Arte, Cultura Politica & Istituzioni Sanità & Ricerca Solidarietà & Volontariato Sostenibilità sociale e ambientale Welfare & Lavoro

Welfare & Lavoro

Sarkozy in marcia contro i rom

Durissimo piano del governo dopo il caso di di Saint-Aignan. La protesta della associazioni

di Redazione

“Se il presidente Sarkozy e il governo del premier Fillon pensano di risolvere il problema dei Rom cacciandoli dal paese sbagliano di grosso. Sarà un boomerang”. Laurent el Ghozi, presidente della Federazione francese della associazioni per la difesa dei Rom e le Gens du voyage (Fnasat), è sul piede di guerra. Furioso contro le nuove misure prese da Parigi durante una riunione di gabinetto convocata dal presidente Nicolas Sarkozy per rispondere alle violenze esplose tra la comunità dei Gens du voyage e la polizia a Saint-Aignan, nella Loira.

“Il fatto che le autorità se la prendano con i rom in seguito a fatti che hanno coinvolto una comunità che con i rom non c’entra proprio niente da l’idea della confusione totale che sta regnando a Parigi” sostiene a Vita.it il presidente del Fnasat.

Facciamo un passo indietro. Nella notte tra il 16 e il 17 luglio, un poliziotto della gendarmeria spara contro un auto che sfugge a un controllo stradale. A bordo uno dei ragazzi colpiti muore sul colpo. Appartiene alla comunità dei cosiddetti Gens du voyage, un termine inventato dall’amministrazione pubblica d’Oltralpe nel 1969 per definire quei francesi senza domicilio fisso che vivono in carovana. Insomma, dei nomadi francesi al 100%.

In Francia se ne contano tra i 300 e i 400mila. All’indomani del fattaccio, membri della comunità decidono di vendicare la morte del ragazzo attaccando la gendarmeria di Saint-Aignan. Degli scontri con la polizia si fanno eco i media francesi che spingono il governo a reagire. “Per Sarkozy si è trattato di un’occasione formidabile per deviare l’attenzione dell’opinione pubblica dall’affare Bettancourt che sta mettendo a dura prova l’immagine del presidente e recuperare un po’ di voti nell’elettorato dell’estrema destra francese”.

Ne è convinto el Ghozi, che non trova altre spiegazioni “alle reazioni spropositate del governo. Non soltanto se la prende con i Gens du voyage, ma tira pure in ballo i rom alimentando una confusione tra le due comunità. I rom presenti in Francia sono cittadini europei spesso considerati di serie B, originari nel 95% dei casi dalla Romania, il resto arriva dalla Bulgaria. Le Gens du voyage invece sono francesi”. Ma Sarkozy non fa differenza. Entrambe le comunità vanno colpite. “Gli eventi di Saint-Aignan mettono in luce i problemi che pongono i comportamenti di alcune persone tra le gens du voyage e i rom” assicura il presidente.

Ieri una riunione di gabinetto convocata dall’Eliseo si è conclusione con l’adozione di misure che stranamente colpiscono soprattutto i rom. Prima con l’annuncio del ministro dell’Interno, Brice Hortefeux di voler “smantellare nei prossimi tre mesi circa 300 accampamenti illegali” di cui 200 di Rom. Poi con la volontà di intensificare le espulsioni alle frontiere di cittadini dell’Europa dell’Est in situazione irregolare. Per i “rom che mettono a rischio l’ordine pubblico” ha dichiarato il ministro, “le espulsioni sono quasi immediate”.

Secondo il ministero dell’Intero, nel 2009 circa 10mila rom originari dalla Romania e dalla Bulgaria sono stati espulsi. “Non soltanto le condizioni di espulsione sono totalmente contrarie alle regole internazionali sottoscritte dalla Francia” sostiene El Ghozi, “ma la stragrande maggioranza delle persone espulse ritornano sempre in territorio francese”.

Insomma, “le misure prese dal governo sono inutili e costose. Piuttosto, il governo dovrebbe applicare la legge Besson del 2000 che obbliga i comuni con oltre 5mila abitanti ad allestire delle aree di accoglienza per le comunità nomade”. Ad oggi meno del 50% delle aree previste sono state allestite.

Non bastassero i Rom, oggi Nicolas Sarkozy è tornato a prendersela con le banlieue, e in particolare con i ragazzi francesi di seconda e terza generazione di immigrati. Da Grenoble, Sarkozy ha annunciato di voler presentare un provvedimento per privare del diritto di cittadinanza i francesi di origine straniera condannato per reati di violenza contro contro le forze dell’ordine o altri pubblici ufficiali.

Parlando nella citta’ della Francia sud orientale, teatro alcuni giorni fa di una nuova ondata di violenze tra polizia e abitanti della ‘banlieu’, il presidente francese ha poi proposto che i ragazzi nati in Francia da genitori stranieri non possano ottenere la cittadinanza una volta compiuti i 18 anni di eta’ se si sono macchiati di reati.

“Non dobbiamo esitare a rivedere le condizioni per ottenere il diritto ad acquisire la cittadinanza francese”, ha dichiarato Sarkozy, spiegando che “dovremmo avere il coraggio di togliere la nazionalita’ francese a quelle persone nate all’estero che abbiano intenzionalmente cercato di uccidere un agente di polizia, un gendarme o qualunque altro rappresentante dell’autorita’ pubblica”. Un  passo in più nella politica della tolleranza zero.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA