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In Lazio nasce l’Osservatorio per i minori rom

Lo ha voluto il Garante per l'infanzia del Lazio per vigilare sui grandi "trasferimenti" dei campi nomadi disposti dall'Amministrazione

di Benedetta Verrini

“Eliminare ogni cono d’ombra sui minori oggetto di queste grandi operazioni di trasferimento”: è la prima preoccupazione espressa dal Garante per l’infanzia del Lazio, Francesco Avaro, che questa mattina ha presentato la nascita del comitato di coordinamento che porterà alla creazione del primo Osservatorio permanente sui diritti dei minori rom nella regione Lazio.

Un ufficio che avrà il suo braccio operativo nell’Associazione 21 luglio, presieduta da Paolo Carlo Stasolla e legata al Centro Astalli. “Tra i vari possibili partner nella costituzione dell’Osservatorio abbiamo scelto quella che più di tutte poteva garantire una presenza reale nei campi e che vantava la più assoluta indipendenza dall’amministrazione”, spiega Alvaro.

La priorità è seguire i bambini rom, che in Lazio sono censiti intorno ai 6-7mila, “ma a nostro avviso sono oltre 18mila”, precisa il Garante. Nell’ambito delle ultime operazioni stabilite dall’amministrazione per la rimozione dei campi abusivi e il trasferimento delle famiglie in altre zone della città, è “necessario garantire un monitoraggio di ogni singolo bambino, valutare se dovrà essere trasferito a un’altra scuola, quale servizio potrà prenderli in carico e seguirli”, spiega Alvaro, che ricorda come “in queste operazioni non bisogna perdere mai di vista una visione olistica dell’infanzia. Troppo spesso la divisione delle competenze fa perdere di vista il bene dei minori”.

Proprio il 21 luglio scorso nel V Municipio di Roma è stato smantellato il campo nomadi di via della Martora, un’area abusiva occupata da 350 persone, compresi molti bambini. Si tratta di una delle mosse del Comune di Roma per fronteggiare l’emergenza rom nel Lazio. Il Garante per l’infanzia della Regione, che pure avrebbe potuto dare un prezioso contributo, non è stato finora coinvolto nelle riunioni strategiche dell’amministrazione per il trasferimento dei campi. 

I primi 50 nomadi sono stati spostati spostati in altri campi attrezzati, a partire da quello di Castelromano. La chiusura totale del campo è prevista entro l’estate; i 300 nomadi rimasti verranno trasferiti a scaglioni nelle prossime settimane. Il trasferimento verrà attuato pensando a compatibilità etniche nei campi di nuova destinazione e soprattutto cercando di non dividere le famiglie.

Secondo quanto dichiarato dal sindaco Alemanno, entro autunno saranno chusi anche i campi di Tor dei Cenci e Muratella.


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