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La Chiesa e i rom, le parole a vanvera di Alain Minc

di Lucio Brunelli

La posizione della Chiesa sui rom, il semplice ricordare che gli zingari sono persone umane e non possono essere criminalizzati in blocco ed espulsi come gruppo etnico, farebbe perdere le elezioni al Papa se il successore di Pietro venisse eletto a suffragio universale. I commenti dei lettori, sui giornali on line, sono una collezione di insulti pubblicati senza alcun ritegno. L’insulto più? insulso a Benedetto XVI è venuto però dal consigliere economico di Sarkozy, Alain Minc, 61 anni, ex ideologo pentito di una sinistra modernista. Intervistato da France inter, il 25 agosto, ha dichiarato: «Ho voglia d’esplodere. Questo Papa tedesco? Parlare in questo modo? In francese?… Possiamo anche discutere sulla questione dei rom, ma un Papa tedesco non può. Forse avrebbe potuto farlo Giovanni Paolo II, ma non lui». Affermazioni di un razzismo indecente. A sollevare l’ira di Minc le parole rivolte dal Papa ai pellegrini francesi sul dovere di accogliere «le legittime diversità umane». In Francia le affermazioni del consigliere di Sarkozy hanno prodotto un pandemonio. Curiosamente in Italia non una riga è stata scritta sull’argomento.

IL PARAGONE DI MARCHETTO
Grande eco hanno avuto invece le parole di Agostino Marchetto, segretario del pontificio Consiglio per i migranti. Il vescovo veneto, di formazione teologica conservatrice, si è fatto ormai il nome di un pericoloso estremista pro immigrati. Il 27 agosto l’Ansa rilanciava una sua intervista all’agenzia francese I-media che sembrava confermare il cliché di un ecclesiastico fuori controllo. La persecuzione di cui sono vittime i rom – si leggeva nel lancio – è una sorta di «nuovo olocausto». Ma nel giro di poche ore si veniva a scoprire che l’agenzia italiana era incappata in un imbarazzante errore di traduzione. Questa la versione corretta: le espulsioni dei rom colpiscono «persone deboli e povere che sono state perseguitate, che sono state anch’esse vittime di un olocausto». Marchetto pur criticandole, non definiva affatto «nuovo olocausto» le espulsioni di Sarkozy. Eppure il 28 agosto il Foglio dedicava un indignatissimo editoriale al “paragone di Marchetto” scivolando su una traduzione sbagliata.

ipse dixit
Ci sono persone che sanno tutto e purtroppo è tutto quello che sanno.


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