Welfare & Lavoro

La Francia sempre più isolata

Il Comitato Economico e Sociale Europeo contro Sarkozy. Le anticipazioni di Vita.it

di Joshua Massarenti

Da Bruxelles – Contro la Francia, l’Unione Europea avanza compatta in ordine di battaglia. Dopo il Parlamento e la Commissione, tocca al Comitato Economico e Sociale Europeo (CESE) bacchettare Parigi sul caso Rom.

E’ quanto emerge da una bozza di risoluzione preparata da un gruppo ristretto di membri dell’organo consultativo dell’UE in vista di una sua approvazione prevista in fine mattinata durante la seduta plenaria. Nel documento che Vita.it si è procurato alla vigilia del voto, il CESE ricorda di “aver sempre sostenuto con forza il diritto alla libera circolazione di tutti i cittadini comunitari e delle loro famiglie, conformemente al diritto comunitario”.

La presa di posizione del CESE fa seguito all’annuncio fatto dalla vicepresidente della Commissione con delega per la Giustizia e i Diritti umani, Viviane Reding, di avviare una procedura d’infrazione contro il governo francese per via di “un’applicazione discriminatoria” della direttiva europea sulla libera circolazione (2004/38/CE). La Francia è stata altresì colta in fallo per “un difetto di trasposizione delle garanzie procedurali e materiali” previste dalla stessa direttiva. “Per garanzie materiali” spiega al quotidiano francese Libération Marianne Dory, giurista e presidente dell’Institut des études européennes presso l’Università Libre de Belgique, “si intende la garanzia che una decisione viene presa sulla base di un comportamento individuale di una persona e non collettivo”.

In tal senso si sbilancia anche il CESE, ma con toni meno aggressivi rispetto al Parlamento e alla Commissione: “la responsabilità di ogni atto” si legge nella bozza, “ivi compreso atti criminali, deve sempre rimanere individuale”. Il documento insiste poi sulla necessità di dover affrontare la problematica dei Rom su scala europea, “da un lato per tener conto delle specificità delle popolazioni rom, dall’altro per garantire una parità di trattamento su tutto il territorio dell’Unione”. Da cui l’appello rivolta alle Istituzioni UE “di mettere in piedi una strategia globale e convincente nei confronti degli Stati Membri” per favorire una vera integrazione dei Rom in Europa.


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