Famiglia & Minori

Per i bambini adottati l’inserimento è difficile

Un gruppo di associazioni e famiglie ha inviato un dossier al ministro Gelmini chiedendo un incontro

di Redazione

Un gruppo di associazioni di volontariato, famiglie, enti autorizzati alle adozioni internazionali ed operatori attivi nel campo dell’adozione, hanno richiesto un incontro al Ministro Mariastella Gelmini per avviare un confronto e un dialogo sul tema del benessere scolastico dei bambini adottati. 
«In particolare – si legge nell’invito al Ministro –  desideriamo sollecitare un confronto sul tema dell’inserimento dei bambini e delle bambine adottati a scuola con particolare riferimento al passaggio dalla scuola dell’infanzia alla scuola primaria e al primo inserimento scolastico».
In questi anni sia la Commissione per le Adozioni internazionali che l’Istituto degli Innocenti, sollecitati anche dai vari operatori del mondo dell’adozione (associazioni di famiglie, enti autorizzati, operatori dei servizi pubblici) hanno dedicato al tema dell’inserimento scolastico dei bambini adottati molte riflessioni importanti. Oggi è diventato improrogabile un confronto a livello istituzionale tra il Ministero dell’Istruzione Università e Ricerca e chi opera ed è coinvolto nel mondo dell’adozione.
Al ministro Gelmini è stato anche inviato il Dossier (in allegato), nel quale vengono messe in evidenza le maggiori problematicità riscontrate: una fra tutte, l’impossibilità di rinviare l’inserimento di un bambino alla scuola elementare se non dietro presentazione di un certificato di handicap; un provvedimento inaccettabile che non tiene assolutamente conto del fatto che un bambino appena arrivato in Italia ha generalmente bisogno di un adeguato periodo di adattamento alla famiglia e al paese (non solo per questioni linguistiche ma soprattutto per acquisire le competenze socio-affettive necessarie per un adeguato inserimento sociale).


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