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Il documento sul Fisco del Pd

L'Assemblea abbandona il quoziente familiare. E propone una no tax area e un bonus annuale di 3mila euro per ciascun figlio

di Benedetta Verrini

All’assemblea nazionale PD, che si è chiusa il 9 ottobre a Busto Arsizio, la “road map” sul fisco riserva un paragrafo specifico alle famiglie, introducendo la novita’ del ‘”bonus per i figli” di 3000 euro l’anno per ogni figlio, da introdurre a partire dalla fascia 0-3 anni per estenderla gradualmente anche ai figli piu’ grandi, ma si punta anche al potenziamento dei servizi di cura come sostegno alle famiglie e all’incentivazione dell’occupazione femminile.

”Nell’ambito della discussione abbiamo voluto soffermarci sulla nuova proposta avanzata solo pochi giorni fa dal Forum delle Associazioni familiari intitolata ‘fattore famiglia -ha spiegato Cecilia Carmassi, della segreteria del Pd, responsabile alle Politiche per la famiglia – sulla quale esprimiamo un grande interesse e la soddisfazione per un contributo che abbandona il tema del quoziente familiare (che avevamo sempre criticato perche’, per esempio, favorisce i redditi piu’ alti e penalizza l’occupazione femminile), mentre avanza proposte innovative come il tema della ‘no tax area’ come riconoscimento del fatto che una parte del reddito deve essere dedicata a sostenere le necessita’ primarie della persona e che queste necessita’ crescono al crescere dei carichi familiari”.

”Registriamo -ha detto Tiziano Treu, presidente del Forum PD sulle Politiche per la famiglia – significative convergenze tra le proposte del Forum delle Associazioni familiari e quelle elaborate dal PD, convergenze che renderanno piu’ agevole e produttivo un confronto piu’ approfondito che nelle prossime settimane svilupperemo per definire una piattaforma sulle politiche della famiglia ampia e condivisa”.

Ecco il passaggio del documento:

La proposta prevede la riduzione al 20% dell’aliquota sul primo scaglione, oggi al 23%, la riduzione del numero delle aliquote intermedie e la revisione degli scaglioni a vantaggio dei redditi bassi e medi. Inoltre, la giungla di deduzioni e detrazioni oggi vigenti viene disboscata e ricondotta a razionalità. Si cambia radicalmente la detrazione: oltre che per livello di reddito, si differenzia per età, a vantaggio dei giovani e degli ultra-settantacinquenni, in particolare non-autosufficienti, e delle responsabilità familiari.

Il problema dell’incapienza viene affrontato con l’ “imposta negativa”. In altri termini, si prevede l’erogazione di un trasferimento pari alla detrazione spettante ma non goduta. Per quanti ai margini del mercato del lavoro, si introduce il “reddito di solidarietà attiva” (vedi il Documento sul lavoro approvato dall’Assemblea Nazionale del 22 Maggio 2010) mirato e condizionato a programmi di reinserimento lavorativo.

Nel segno della universalizzazione dei diritti e del riconoscimento dei costi sostenuti dalle famiglie per i figli, ai fini di contribuire alla coesione sociale e allo sviluppo di politiche per la natalità, si introduce il “bonus per i figli”, un istituto unico, generalizzato, fruibile dai capienti come sconto d’imposta e dagli incapienti come trasferimento a loro favore. Il bonus per i figli unifica le detrazioni fiscali e gli Assegni al nucleo familiare. Riguarda tutti coloro che hanno figli minori, dipendenti, parasubordinati, indipendenti (autonomi, professionisti, imprenditori). Il bonus per i figli è di 3000 euro all’anno per ogni figlio. Viene introdotto gradualmente a cominciare dalla fascia 0-3 anni.

Per incentivare il lavoro femminile e sostenere la famiglia, la leva fondamentale sono i servizi: dagli asili nido, all’assistenza alle persone non-autosufficienti. In sinergia con il potenziamento dei servizi, proponiamo di introdurre una consistente agevolazione fiscale (detrazioni ad hoc o riduzione dell’aliquota Irpef) per il reddito da lavoro delle donne in nuclei familiari con figli minori.


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