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Mille fegati nuovi l’anno. Ma ne servono il doppio

Presentato il cd "Ti amo anche se non so chi sei" per sensibilizzare alla donazione di organi

di Redazione

Oggi nel nostro Paese sono mille i trapianti di fegato eseguiti ogni anno, ma sarebbe necessario raddoppiarli per dare risposta a tutte le persone che ne hanno realmente bisogno. Lo ha spiegato Antonio Gasbarrini, docente dell’Università Cattolica di Roma e presidente della Fondazione italiana ricerca in epatologia (Fire), oggi a Roma, durante la presentazione del cd “Ti amo anche se non so chi sei”, una raccolta di canzoni d’autore realizzata da diversi artisti – italiani e non – per sensibilizzare alla donazione degli organi, su iniziativa di Roberto e Marinella Ferri, con il supporto di Franco Battiato.

Gasbarrini ha ricordato che «il sistema dei trapianti è eccellente nel nostro Paese, siamo secondi solo alla Spagna in Europa». Per quanto riguarda il fegato, ogni anno mille persone ricevano un organo nuovo e di questi 100 sono bambini. Il fabbisogno reale però è tra i 1.500 e i 2.000 l’anno. In pratica, «se avessimo un sistema ottimale, in grado di dare risposta a tutte le persone per le quali è indicato il trapianto, probabilmente bisognerebbe raddoppiare gli interventi».

Il problema sono ovviamente le donazioni, ancora insufficienti. Ma «se noi lavoriamo bene e aumentiamo la sensibilizzazione – spiega Gasbarrini – si può fare molto per i malati di fegato. Quando si dona, inoltre, vengono messi a disposizione tutti gli organi, quindi ciò significherebbe aumentare comunque tutti i trapianti».

Secondo i dati, ha chiarito il direttore del Centro nazionale trapianti, Alessandro Nanni Costa, «a fine agosto erano 1.360 le persone in attesa per un fegato nuovo. Si tratta ovviamente di numero che potrebbe aumentare a fronte di un maggior numero di trapianti eseguiti. Difficile quindi, dal nostro punto di vista, affermare qual è il reale fabbisogno. Sappiamo però che si possono aumentare i trapianti del 20-30%».

In Italia, infatti, «ci sono mille persone l’anno che potrebbero essere sottoposte ad accertamento di morte cerebrale per il dono, ma non lo sono per diverse ragioni. Da questi potenziali donatori noi potremmo calcolare almeno tra i 300 e 400 donatori reali in più. Questo è il nostro potenziale e anche il nostro obiettivo». Fondamentale, dunque, sensibilizzare alla donazione «e l’iniziativa di cantanti e artisti italiani presentata oggi è utilissima», conclude Nanni Costa.


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