Economia & Impresa sociale 

Le Bcc oltre le donazioni. «Impariamo a progettare insieme»

di Redazione

Nel 2010 i crediti al non profit erogati dalla Bcc sono cresciuti del 14% (rispetto al 2009), superando la bella cifra del miliardo di euro (mentre i finanziamenti erogati alle famiglie sono saliti del 13% rispetto all’anno precedente). Un incremento in pratica doppio rispetto al complessivo sistema bancario (che ha segnato un +6,6% nei prestiti al terzo settore) reso possibile dalla prossimità al territorio, che si traduce in relazione e fiducia. Reciproche, se è vero che la “disponibilità” delle Bcc è stata ricambiata da parte del terzo settore con un rapporto sofferenze/impieghi dello 0,8%, cioè la percentuale di chi non riesce a restituire i prestiti è risultata molto al di sotto delle soglie fisiologiche.
Un risultato possibile grazie anche al metodo delle Bcc: protocolli e convenzioni di ambito comunitario, strumenti individuati e messi a punto insieme ai soggetti non profit. Come il microcredito, sperimentato dal 2009 a Castenaso (in provincia di Bologna) e in Maremma: nel primo caso destinatarie sono le persone in condizioni di bisogno, nel secondo le famiglie grossetane. In entrambi la partnership (rispettivamente con l’associazione EquAzione e con L’Altra Città) si è rivelata un metodo doppiamente vincente (per far emergere il bisogno, in qualche misura “certificarlo” e dargli una celere risposta).
Un po’ quel che è avvenuto nei pressi di Ascoli Piceno, dove la Bcc Picena Truentina ha promosso con la Beato Marco da Montegallo un accordo per contrastare l’usura, istituendo un fondo di rotazione di 20mila euro per erogare prestiti a persone in difficoltà indicate dalla onlus (una soluzione simile allo stesso problema è stata adottata anche dalla Banca di Valpolicella – Credito cooperativo di Marano, in alleanza con la Fondazione Beato Giuseppe Tovini). Valorizzare il territorio, insomma, paga. Anche in termini economici e non solo solidaristici. Come pure produce buoni risultati interloquire con chi porta avanti iniziative destinate alla comunità. Come la Caritas. Con le cui diocesi numerose Bcc hanno attivato relazioni continuative per accompagnare progetti in essere o sulla rampa di lancio. Due soli esempi. Lo Sportello della solidarietà a Imola (dopo l’appello dell’arcivescovo di Ravenna, monsignor Giuseppe Verucchi, per la costituzione di un fondo per aiutare i più bisognosi, la Bcc ha aperto un apposito conto corrente cui i cittadini potranno fare donazioni). E il progetto «Mai soli» di San Giuseppe Mussomeli (in cui Bcc e Caritas di Caltanissetta contrastano la povertà anche dei lavoratori precari e in “nero”, favorendo l’auto-impiego).
(M. R.)


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA