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Trapianti: “Dai tempo alla vita” con un Sms

La Fitot, dal 7 al 21 novembre, ha attivato il numero 45505 per finanziare tre progetti di ricerca sui trapianti

di Redazione

Il tema dei trapianti in Italia è ancora un argomento molto difficile e delicato da trattare, costellato da tanti dubbi e perplessità, soprattutto per mancanza d’informazioni o pregiudizi di natura etica e religiosa. Nonostante il nostro Paese rappresenti un’eccellenza in questo settore, le liste d’attesa per un trapianto sono ancora molto lunghe ed è necessaria una maggiore diffusione della cultura dei trapianti, nonché un impegno più concreto per sostenere la ricerca scientifica, base imprescindibile per il miglioramento dell’intero sistema trapianti. Oggi, alle difficoltà legate alla disponibilità di organi idonei per un trapianto, una delle problematiche a cui necessariamente la scienza deve dare una risposta è quella relativa allasopravvivenza stessa degli organi trapiantati che, ad oggi, continua ad essere insufficiente: attualmente infatti circa la metà dei pazienti trapiantati perde l’organo entro i 15 anni successivi al trapianto.

Ecco perché Fitot, Fondazione per l’Incremento dei Trapianti d’Organo e di Tessuti Onlus, che da 15 anni è impegnata attivamente sui fronti della cultura della donazionee della formazione,ha deciso di promuovere “Dai Tempo alla Vita”, una campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi, che sottolinea l’importanza fondamentale di una incessante attività di ricerca scientifica per il progresso della medicina.

Dal 7 al 21 novembre sarà possibile dare il proprio contributo inviando un SMS al numero 45505 per finanziare così tre fondamentali progetti di ricerca sul prolungamento della durata degli organi trapiantati (vedi scheda allegata), portati avanti da Corit (Consorzio per la Ricerca sul Trapianto di Organi, Tessuti, Cellule e Medicina Rigenerativa), dal 1997 struttura operativa per la ricerca di Fitot.

Al momento in Italia sono circa 10.000 le persone che attendono un trapianto d’organo. Mentre le persone trapiantate sono costrette quotidianamente a prendere farmaci antirigetto in grado di eliminare quasi del tutto il rischio di rigetto acuto  – quello che si verifica entro nei primi mesi dal trapianto. Quello che i farmaci non riescono ancora a contrastare efficacemente è il cosiddetto rigetto cronico, una forma di danno progressivo all’organo che si manifesta negli anni e porta via via alla perdita pressoché totale della funzionalità del rene, del cuore o del fegato trapiantato. A questo punto al paziente non rimane altra scelta che affrontare un nuovo trapianto o, nel caso del rene, tornare in dialisi.

Le ricerche scientifiche condotte da Corit – che saranno finanziate anche da questa campagna di raccolta fondi – si svolgono proprio in questo ambito e si rivolgono a tutti i trapiantati e alle persone attualmente in lista d’attesa. L’obiettivo concreto è quello di far si che l’organo trapiantato possa durare quanto la vita del ricevente. Per questo la campagna di raccolta fondi promossa da Fitot è sostenuta anche da associazioni nazionali collegate alla donazione e al trapianto di organi quali: Aido (Associazione Italiana per la Donazione di Organi, Tessuti e Cellule), Aned (Associazione Nazionale Dializzati e Trapiantati) e Acti (Associazione Cardio Trapiantati e Cardiopatici Italiani).


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