Politica & Istituzioni

Scuole aperte tutto il giorno

STEFANO BOERI

di Redazione

Vita: Quali le sue prime tre priorità nel sociale?
Stefano Boeri: Reimmettere sul mercato le migliaia di case vuote (si parla di 80mila appartamenti tra sfitti e invenduti) e le migliaia di uffici vuoti (la cifra esatta si aggira intorno ai 900mila metri quadrati) che oggi Milano ha, lavorando sulla creazione di un’agenzia per la casa che operi come un’immobiliare sociale, è il mio primo impegno. Secondo: fare una grande operazione di rilancio della scuola pubblica. Penso a un modello di scuola aperta tutto il giorno, tutto l’anno e per tutte l’età. Infine a questa città servono spazi per la creazione di piccole imprese legate ai mestieri e all’artigianato. In questo senso il ruolo delle nostre università è cruciale affinché mettano a disposizione dei giovani spazi che servano da incubatori di idee. Al Comune spetta invece il ruolo garante nel rapporto fra le start-up e gli istituti finanziari: la Camera di commercio dice che la morìa dei primi due anni e mezzo è legata all’assenza di spazi e servizi.
Vita: Il quoziente familiare “modello Parma” può essere una buona soluzione anche per Milano?
Boeri: Lo stiamo studiando con molta attenzione. L’altro tema forte è quello degli incentivi alla natalità. Da questo punto di vista Milano è chiamata davvero a dare un segnale forte.
Vita: Fallite le sperimentazioni su ronde e vigili di quartiere, ci dia un’idea su come intende affrontare il nodo della sicurezza.
Boeri: Il punto di riferimento è la neighbourhood watch sul modello di Londra. In ogni quartiere si tratta di organizzare due volte al mese un incontro in cui le forze dell’ordine, i vigili di quartiere, i custodi, il volontariato e la cooperazione sociale dialoghino e informino la popolazione sui temi legati alla prevenzione. A Londra questo modello ha ridotto del 30% la microcriminalità nei quartieri più difficili.


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