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Cooperazione & Relazioni internazionali

Oltre 27mila le vittime

«La situazione è grave». Lo annuncia il premier giapponese Naato Kan

di Redazione

«Non stiamo nella posizione di essere ottimisti». E’ quanto ha detto, parlando della crisi nucleare in Giappone, il primo ministro Naato Kan, assicurando che comunque il governo sta facendo “tutto il possibile” per affrontarla.

La situazione a Fukushima «è molto grave», ha aggiunto. «Continueremo ad informarvi in modo corretto ed esatto», ha detto ancora parlando ai giornalisti.

Intanto preoccupano gli alti livelli di radioattività riscontrati nell’acqua di alcuni reattori della centrale. Quelli relativi al reattore 3 dell’impianto di Fukushima sembrano provenire dal nucleo del reattore stesso e non dalla vasca, ha spiegato Hidehiko Nishiyama, portavoce dell’Agenzia per la Sicurezza Nucleare e Industriale, citato dall’agenzia Kyodo. Nessun dato, ha aggiunto, corregendo precedenti dichiarazioni, fa pensare che vi siano danni alla vasca del reattore. Mentre l’alto livello di radioattività dell’acqua ha costretto alla sospensione dei lavori in corso nei reattori 1 e 2.

Ieri due persone che lavoravano nel reattore 3 dell’impianto sono state ricoverate in ospedale per problemi relativi all’acqua radioattiva.

Intanto, il Giappone sta considerando di elaborare nuovi standard di sicurezza per le centrali nucleari, secondo quanto affermato dal ministro dell’Economia, Banri Kaida.

Inoltre, il governo ha esortato i residenti nella fascia compresa tra i 20 e i 30 chilometri dalla centrale nucleare di Fukushima a trasferirsi volontariamente altrove. Lo ha riferito il portavoce del governo Yukio Edano, spiegando che la decisione è dovuta più alla preoccupazione per le difficoltà di approvvigionamento della popolazione piuttosto che per la salute pubblica, secondo quanto riferito sempre dall’agenzia Kyodo news.

Ad oggi, poi, il bilancio delle vittime del terremoto e dello tsunami dell’11 marzo in Giappone è di 10.035 morti e 17.443 dispersi, secondo quanto riferito dalla polizia nipponica.

E tra le 27mila vittime del terremoto e dello tsunami, nella città costiera di Minamisanriku tutti parlano di una ragazza, Miki Endo, che l’emittente Nhk definisce “una eroina”. Con la sua voce penetrante, amplificata da un altoparlante, la giovane fino all’ultimo ha avvertito la popolazione dell’arrivo dello tsunami che ha devastato la cittadina di circa 9.500 abitanti. Miki ancora oggi risulta tra i dispersi, mentre i suoi genitori si sono salvati.


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