Politica & Istituzioni

Stop alle centrali nucleari

Sì del Senato. Romani: ''Decideremo in sede europea''

di Redazione

Il Senato ha approvato l’emendamento del governo al decreto omnibus che elimina il programma di costruzione di centrali nucleari in Italia. A favore hanno votato 133 senatori della maggioranza, 104 i voti contrari (Pd e Idv) e 14 gli astenuti.

Il ministro dello Sviluppo economico Paolo Romani, parlando in aula a palazzo Madama prima della votazione, ha spiegato che l’emendamento risponde alla necessità di attendere gli standard europei sull’edificazione degli impianti e di svolgere ogni sforzo scientifico “di approfondimento per il nuovo nucleare europeo”. L’emendamento stesso “è coerente con la moratoria” decisa dall’esecutivo, ha precisato.

Romani ha comunque chiarito che “abbiamo rivisto l’impostazione sul nucleare data nel 2009 e rinviamo una decisione così importante ad un chiarimento complessivo in sede Ue”.

Riguardo al referendum, ha spiegato: “I cittadini sarebbero stati chiamati a scegliere tra poche settimane fra un programma di fatto superato o una rinuncia definitiva sull’onda dell’emozione, assolutamente legittima, dopo l’incidente di Fukushima, senza però – ha aggiunto – avere sufficienti elementi di chiarezza”. Con l’emendamento, ha infine assicurato Romani, vengono “abrogate tutte le norme oggetto del quesito referendario”.

Per i senatori del Pd Roberto Della Seta e Francesco Ferrante le dichiarazioni di Romani ”confermano il sospetto che le modifiche proposte dal governo al decreto sul nucleare non significano la rinuncia a un progetto ormai palesemente insensato, ma servono soltanto a guadagnare tempo, evitando il referendum di giugno. Si tratta, in sostanza, di un inganno perpetrato dal governo ai danni degli italiani”.


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