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Nucleare no, nucleare… forse

Approvato il Decreto Omnibus che contiene la moratoria sull’atomo. Ma Bossi apre: «quesiti allettanti»

di Redazione

Oggi alla Camera è stato approvato il Decreto Omnibus che contiene la moratoria sull’atomo. In altre parole è a rischio il quesito referendario sull’energia nucleare che potrebbe venire cancellato. Non rimane a questo punto il passaggio al Quirinale e successivamente quello della Cassazione.

In attesa, mentre si votava in aula Greenpeace segnalava: «Gli oltre quattro milioni di italiani residenti all’estero hanno iniziato a ricevere dal ministero dell’Interno le schede elettorali per il referendum sul nucleare. Un italiano residente a Madrid, ha ricevuto ieri sera una lettera dall’Ambasciata d’Italia con la dicitura “Urgente”, contenente la scheda per votare lo stesso referendum sul nucleare che il governo sta cercando di bloccare alla Camera».

«Se il Referendum sarà bloccato chi dirà a questi milioni di italiani che la loro opinione non sarà presa in considerazione?» commenta Salvatore Barbera, responsabile della campagna Nucleare di Greenpeace. «La scritta “urgente” sulla busta – dice – è il messaggio più sensato sul nucleare che sia arrivato dal Governo in questi mesi: è urgente che gli italiani sappiano che c’è un referendum il prossimo 12 e 13 giugno e che abbiamo la certezza che si potranno esprimere come sancito dalla Costituzione».

QUELL’IMBARAZZANTE SILENZIO
Quasi tre settimane, quindi, ai referendum del 12 e 13 giugno. Una consultazione di cui al momento non si può sapere con esattezza il contenuto. Non solo perché ancora il Presidente della Repubblica deve apporre la propria firma sul decreto Omnibus, anche per mancanza di informazione. A finire sul banco degli imputati addirittura la Rai. Rea di aver silenziato di fatto l’appuntamento referendario.

Tuttavia il direttore generale della Rai, Lorenza Lei, dopo un incontro con i rappresentanti dei Comitati referendari, che stamattina hanno manifestato in viale Mazzini per chiedere maggiore attenzione ai temi della consultazione, ha inviato una lettera a tutti i Direttori di Rete e Testata invitandoli a intensificare l’informazione sui referendum. Lo rende noto un comunicato di viale Mazzini.

La Lei nella lettera ha chiesto che vengano dedicati «appositi spazi informativi sulle tematiche referendarie anche attraverso approfondimenti e confronti dedicati sia nei programmi di Testata che nei vari contenitori quotidiani di Rete». Nel corso dell’incontro con i rappresentanti dei Comitati, il dg ha chiarito «che non c’è alcuna inadempienza da parte del Servizio Pubblico degli obblighi previsti dalla Commissione Parlamentare di Vigilanza». Oltre alla lettera, la Lei ha concordato, con il vice direttore generale per il coordinamento dell’offerta radiotelevisiva, Antonio Marano, «alcune modifiche della programmazione, sia per quanto riguarda la collocazione e l’orario delle tribune referendarie, sia per la frequenza dei due tipi di spot già in onda: uno squisitamente informativo circa la data delle votazioni e le modalità di voto, l’altro dedicato alla spiegazione dei vari quesiti sottoposti al vaglio popolare». Per giovedì prossimo poi è previsto un nuovo incontro con i rappresentanti dei Comitati referendari, per illustrare tutte le iniziative intraprese.

IL SENATUR FA DIETROFRONT? «ALCUNI QUESITI ALLETTANTI»
Non solo nucleare, quindi. Tra i quattro quesiti referendari vi sono quelli sull’acqua pubblica. Umberto Bossi, sollecitato dai cronisti mentre giunge alla Camera, non ha dubbi e in replica alle domande risponde deciso: «Prrrr!». Insomma, il bis della pernacchia già indirizzata a Formigoni pochi giorni fa. Poi, però, il leader della Lega ci ripensa e spiega: «Alcuni  referendum sono allettanti, quello sull’acqua, ad esempio. Avevamo detto a Berlusconi di fare una legge sull’acqua e l’appoggiavamo noi. Poi si è messo Fitto e alla fine nessuno l’ha fatta».

OLTRE I BALLOTTAGGI…
L’impressione è che i ballottaggi siano ormai dietro le spalle per qualcuno. Tanto che la mobilitazione pro e contro referendum si prepara al rush finale. Mentre si avvicina a grandi passi l’appuntamento referendario, venerdì 27 maggio all’Hotel Villa Medici di Firenze, si terrà una conferenza stampa del Comitato Nazionale per il no ai referendum sui servizi pubblici locali e tariffa dell’acqua. Interverranno il presidente del Comitato del No, l’avvocato Walter Mazzitti, e i componenti del Comitato scientifico dello stesso Comitato referendario: Linda Lanzillotta, Gaia Checucci e Pier Gino Megale.

I cittadini milanesi, infine, oltre che su quelli nazionali saranno chiamati a esprimersi su cinque referendum ambientalisti cittadini. E su questi è intervenuto anche il candidato sindaco del centrosinistra. «I cinque referendum sono lo strumento giusto e necessario e li sostengo con forza. Quando sarò sindaco attuerò quello che sarà l’esito di questa consultazione», lo afferma Giuliano Pisapia a proposito dei 5 referendum ambientalisti che si terranno a giugno. «Sono convinto – sottolinea Pisapia – che le migliori soluzioni per risolvere i problemi legati all’inquinamento, al traffico e al verde si possono trovare con la concertazione e la collaborazione dei milanesi insieme alle istituzioni». Il candidato ha aggiunto poi che «l’Ecopass ha fallito e la sua sperimentazione non ha portato i risultati sperati».


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