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Gli zingari in udienza dal papa

«Un segno importante» spiega il direttore di Migrantes

di Redazione

L’udienza di Papa Benedetto a una rappresentanza di rom, sinti, camminanti e altre minoranze e tradizioni di questo 28° popolo europeo di 12-15 milioni di persone è «un segno importante per la Chiesa”. Così monsignor Giancarlo Perego, direttore generale della Fondazione Migrantes, parla dell’udienza che papa Benedetto XVI riserverà sabato prossimo a oltre mille nomadi provenienti dall’Italia e dall’Europa L’incontro – aggiunge monsignor.Perego – «prepara la Pentecoste, la solennità in cui la Chiesa si ripensa universale, cattolica, dove tutti si debbono sentire a casa».

«L’evangelizzazione», ha spiegato il direttore della Migrantes, «chiede ai cristiani oggi di andare da Nazareth a Gerusalemme e fermarsi a incontrare ‘gli altri’. E tra gli altri davanti ai quali non passare oltre oggi ci sono i rom. A questa parola, al ‘mondo di mondi’ che essa richiama, spesso sono legate diffidenze, pregiudizi, violenze. Soprattutto non si conosce questo popolo. L’incontro del Papa con i rom ci ricorda che non si può costruire Chiesa, città senza di loro».

L’occasione dell’udienza è il 150 anniversario della nascita del beato Zefferino Jimenez Malla, il primo gitano salito agli onori degli altari. «Il beato Zeffirino  il rom che nel 1936, durante la guerra civile spagnola, è stato fucilato e gettato in una fossa comune per difendere un prete offeso e il suo rosario, è il segno più bello nella Chiesa di questa fede e religiosità popolare».

L’evento è organizzato dal Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti, in collaborazione con la Fondazione “Migrantes” della Conferenza Episcopale Italiana, la Diocesi di Roma e la Comunità di Sant’Egidio.

Il programma prevede per sabato 11 giugno, alle ore 12.00 l’Udienza dal pontefice in Vaticano. Nel corso dell’Udienza, sarà illustrata al Pontefice la realtà zingara con quattro brevi testimonianze, compresa quella di Ceija Stojka, zingara cattolica superstite dei campi di concentramento di Auschwitz-Birkenau e Bergen-Belsen.

Dopo l’Udienza Pontificia, il programma del pellegrinaggio prevede per il pomeriggio una celebrazione della Parola, presieduta da S.E. l’Arcivescovo mons. mons. Antonio Maria Vegliò, presidente del Pontificio Consiglio per i Migranti e gli Itineranti, nella Chiesa di San Bartolomeo all’Isola Tiberina, alle ore 18.30. Per l’occasione, nell’altare dei Testimoni della fede di Spagna, sarà posta una reliquia del Beato Zeffirino, uno dei rosari che egli stesso aveva donato alla figlia di un amico avvocato.

Domenica 12 giugno al Santuario del Divino Amore Santa Messa presso la “cappella a cielo aperto” dedicata al Beato Zeffirino. La celebrazione, che avrà inizio alle ore 11.00 e sarà trasmessa in diretta su RAI 1, sarà presieduta da mons. Pietro Santoro, Vescovo di Avezzano.


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